Il grano resiste alla siccità_Clima anomalo e scarsità di piogge: l'agronomo Claudio Cristiani di CAI - Consorzi Agrari d’Italia spiega come il grano affronta la siccità
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IL GRANO RESISTE ALLA SICCITA’ INVERNALE

Con Claudio Cristiani, responsabile agronomico Ricerca e Sviluppo di CAI – Consorzi Agrari d’Italia, abbiamo parlato del clima anomalo di quest’inverno, tra temperature elevate e scarsità di piogge.

Come sono andate le semine in questa campagna?

«Le semine sono state effettuate nel periodo canonico, l’epoca è stato sostanzialmente rispettata, a differenza dello scorso anno in cui ci sono state delle semine soprattutto sulla parte adriatica a fine gennaio. Il nostro areale va dal nord al sud, compresa la Puglia, e a fine novembre-dicembre avevamo seminato la gran parte dei nostri territorio. E’ rimasta indietro solo la zona di Pisa, nord della Toscana, in cui si è terminato pochi giorni fa a causa delle forti piogge dell’autunno».

Da diverse settimane, ormai,  fa caldo e non piove…

«In generale abbiamo avuto un periodo autunno-invernale abbastanza scarso di piovosità, soprattutto nel sud Italia. Qui perdura una situazione molto grave di scarsità di piogge, tanto da parlare di siccità, anche se in inverno. Anche in altri areali, a parte le piogge precedenti Natale, è piovuto molto poco».

Cosa succede nei campi?

«In alcuni casi si vedono grani un po’ sofferenti, poco sviluppati, ma questo verrà compensato probabilmente dalle prossime piogge in arrivo. Sappiamo, però, che questa scarsità di acqua può essere recuperata dal frumento: è una coltura che in situazioni del genere tende ad approfondire l’apparato radicale che avanza in profondità a cercare acqua. Questo comportamento può, anzi, essere fonte di vantaggio: così facendo si crea una pianta con un apparato radicale molto robusto che può avere più capacità di esplorare il terreno e assumere meglio gli elementi nutritivi. Le nostre esperienze in annate precedenti sono di produzioni buone anche in caso di scarsità di piogge in primavera».

Ci sono consigli particolari per gli agricoltori?

«Non è detto che questa scarsità di acqua possa pregiudicare la produzione. Il grano ha ancora alcuni mesi in cui può recuperare benissimo, per cui non ci sono particolari consigli. Siamo in un’epoca in cui generalmente la prima concimazione azotata è stata eseguita e, con un po’ di piovosità, la coltura dovrebbe recuperare. L’irrigazione non è una pratica a cui si pensa al momento, è davvero una soluzione eccezionale e, inoltre, impossibile in molte aree dedicate a frumento nel nostro paese».

E dal punto di vista delle patologie?

«La scarsità di acqua ha sicuramente sfavorito le patologie fungine, siamo in una situazione buona. Le prime patologie possono riguardare il cosiddetto mal del piede che si sviluppa soprattutto quando c’è molta acqua nel terreno e in presenza di ristagni (ne abbiamo parlato qui); non è certo la situazione di quest’anno. In casi molto sporadici si sta iniziando a vedere qualche sintomo di oidio, ma solo dove ci sono state semine molto fitte: è una cosa molto eccezionale. Possiamo dire che questa situazione di scarsità di umidità porta ad avere un grano abbastanza sano, senza nessun sintomo particolare ad oggi».

Autore: Azzurra Giorgio

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