L'analisi dei mercati del frumento
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IMPORTAZIONI IN CALO FAVORISCONO IL GRANO DURO

L’analisi dei mercati del frumento

Ancora stabilità nel mercato del frumento tenero, con leggeri ribassi per i prodotti di maggior qualità. Per il duro nuovi apprezzamenti nelle borse di centro e sud Italia, mentre resta stabile la valutazione di Milano. Ciò in un contesto internazionale che va complicandosi, come dimostrato da cali nelle importazioni.

MENO IMPORTAZIONI, PREZZI PIÙ ALTI

Tali contrazioni portano al buon momento per le quotazioni del duro. Secondo Cia – agricoltori italiani a gennaio i quantitativi importati di questo cereale sono diminuiti del 20%, nonostante si resti ancora su livelli importanti, in linea di massima. Come spiegato nella scorsa analisi (leggi), per tutelare ancor meglio il mercato, i produttori confidano nell’inserimento di dazi all’importazione, almeno per la merce di provenienza russa. L’altro fattore che esercita una pressione positiva sul prezzo sono le prospettive produttive, attanagliate da una siccità che rischia di ridimensionare notevolmente le produzioni di grano duro in Italia per questa campagna. In prospettiva potrebbe aggiungersi come traino di nuove plusvalenze un contesto internazionale che, alla luce di quanto accaduto nella notte, va via via complicandosi.

Il risultato a listino è un +7 €/t su tutte le voci a Bologna, +10 €/t a Foggia e, come affermato in apertura, listino immobile a Milano. Invariati i mercati esteri, con una valutazione stabile nelle principali sedi di scambio comunitarie e non. Sfarinati con quotazioni ferme, mentre leggeri rialzi per i sottoprodotti, causati da una scarsa offerta in seguito ai periodi festivi, dove gli impianti hanno lavorato meno prodotto. In particolare crusca, cruschello, tritello e farinaccio, derivati sia da duro che da tenero, registrano un +2 €/t in entrambe le sedi.

STABILITÀ PER IL GRANO TENERO

Per il grano tenero variazioni negative contenute nelle quotazioni attuali e nei mercati a termine. Tali cali paiono essere un segnale di tendenza al ribasso, attenuato ma, comunque, in essere per un prodotto dove i compratori in questo frangente si mostrano cauti. Per questa categoria le produzioni interne si prospettano nella norma e sappiamo che il 24 aprile l’Ue deciderà il da farsi per il meccanismo di tutela inserito già su altre merci di provenienza est-europea.

Il risultato a listino sono variazioni diffuse di -1 €/t per il prodotto nazionale a Milano e di -2 €/t a Bologna, in questo caso però solo per le voci dedicate al prodotto di maggior qualità. Anche sui mercati fisici francesi leggerà variazione solo per di forza e panificabile superiore, -3 €/t per il franco partenza a Rouen. Per quanto riguarda i futures, sia a Chicago che in Francia cali minimi per i titoli di maggio, in quanto si avvicina sempre più la scadenza, ma con ancora fiducia dei compratori che sembrano interessati all’acquisto. Il buon momento della domanda si riscontra sui titoli di luglio, per i quali si registrano leggeri apprezzamenti.

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