«Prezzi bassi, abbandono delle filiere e aziende senza risorse finanziare: è il terzo anno consecutivo in cui si taglia la concimazione di fondo». Il quadro lo traccia Diego Guarise di ICL Italy Srl Milano, che in queste settimane segue da vicino la campagna di semina.
Addio filiere per il grano tenero
La crisi della cerealicoltura si trascina: il grano panificabile rende 20-23 euro al quintale, il duro poco di più. «Molti produttori – spiega Guarise – non aderiscono più alle filiere strutturate come quelle di Barilla, Galbusera o Harmony: per risparmiare seminano frumento prodotto internamente, non certificato. Ma così escono dal circuito che garantiva contratti e premi qualità».
Arriva il grano d’Oltralpe
Al Nord Italia e per il frumento tenero, a pesare sui prezzi c’è anche la riapertura del valico del Frejus, che da luglio ha riportato sui binari il grano francese. «Le cooperative d’oltralpe sono più organizzate e viaggiano su rotaia, con costi di trasporto inferiori. Inoltre, le partite di frumento francese sono più omogenee in termini di caratteristiche qualitative e offrono una qualità medio-alta. Per questo motivo, i molini settentrionali si sono già coperti fino a primavera con grano francese», osserva Guarise.
Il risultato è un mercato in cui i prezzi li fa chi esporta: le borse merci di Milano e Bologna seguono le quotazioni estere. Il grano di forza, ad esempio, si è assestato su un valore determinato da una grande cooperativa austriaca, con valori intorno ai 29 €/q per partite ad alto contenuto proteico, si parla del 15-16%.
Si perdono 200 euro/ettaro
«In queste condizioni – conclude – le aziende italiane non investono più: stanno perdendo anche 200 euro a ettaro per i terreni seminati a frumento. La prima voce di costo ad essere tagliata è quella della concimazione in presemina, poi quella del seme certificato. Così si esce dalle filiere e si entra in un circolo vizioso». La speranza è che il meteo, almeno quest’anno, aiuti. Diego Guarise conclude: «se non arriveranno piogge improvvise, il Nord potrà lavorare bene. Ma al Sud serve acqua, e fiducia per tornare a seminare davvero».
Autore: Azzurra Giorgio
Puoi seguirci anche sui social, siamo su Facebook, Linkedin e Instagram




