la filiera è la via
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LA FILIERA E’ LA VIA

Collaborazione e valorizzazione alla base dei cereali del futuro: la parola ai protagonisti

Accanto alla qualità, una grande leva strategica per il futuro dei cereali è la filiera basata sulla collaborazione. E’ quanto è emerso con forza durante il convegno “Innovare per competere: coltiviamo i cereali del futuro”, promosso da CIA Lombardia il 28 novembre 2025, per discutere sulle risposte concrete alle profonde trasformazioni che il mercato cerealicolo sta vivendo. Trasformazioni che non sono solo fonte di problemi e difficoltà ma devono essere il punto di partenza per cambiare e innovare i modelli di business, unica via affinchè le nostre aziende agricole siano sostenibili e competitive.

Il pastificio come esempio di filiera collaborativa

L’intervento da remoto di Riccardo Felicetti, amministratore delegato del Pastificio Felicetti, ha ripercorso l’evoluzione storica dei rapporti tra agricoltori, mugnai e pastai, passati nel tempo da una logica conflittuale a un modello fondato sulla fiducia reciproca. La svolta per il pastificio, in logica di filiera, è arrivata con l’avvio delle prime esperienze nel biologico e con la nascita di progetti territoriali come Monograno, nella produzione di farro dicoccum che finisce oggi sulle tavole e nelle cucine di chef in tutto il mondo.

L’esperienza della pasta Monograno dimostra come la collaborazione strutturata possa generare valore per tutti gli attori coinvolti: ad oggi, infatti, la produzione coinvolge 150 agricoltori che producono farro dicoccum biologico a partire da una piccola produzione che, nel 2006, si concentrava in Umbria ed era destinata a scomparire. Gli strumenti essenziali per dare solidità economica alla produzione agricola di filiera, emerge dalle parole di Felicetti, sono in primis la programmazione delle produzioni, quindi la condivisione delle scelte varietali e la stabilità dei rapporti contrattuali fondata sulle responsabilità di ognuno.

La filiera alla base della qualità tecnologica

Anche dal punto di vista scientifico, come illustrato dalla professoressa Alessandra Marti di UNIMI – DeFENS, relatrice al convegno organizzato da CIA, la filiera assume un ruolo centrale nella costruzione della qualità. La relazione tra materia prima e processo produttivo è oggi sempre più stretta: solo attraverso un dialogo continuo tra campo, molino e pastificio è possibile garantire prestazioni tecnologiche costanti della semola e della pasta.

Per i cerealicoltori, quindi, la filiera non rappresenta più solo uno sbocco commerciale, ma uno strumento di valorizzazione reale del prodotto. Nei modelli più evoluti, il grano diventa protagonista di un progetto condiviso, capace di trasformare la produzione agricola da semplice commodity a elemento distintivo dell’industria alimentare italiana. Questaè la chiave per la sostenibilità e la resilienza futura del grano italiano.

Autore: Azzurra Giorgio

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