La corretta gestione agronomica e un’oculata scelta varietale hanno la maggiore efficacia nel controllo delle contaminazioni
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LOTTA ALLE MICOTOSSINE: ECCO COME SI FA

Vediamo con l’aiuto del Prof. Reyneri come si possono combattere le micotossine in campo e nel post-raccolta.

Prosegue il percorso con il Prof. Amedeo Reyneri, docente di Agronomia e Coltivazioni erbacee all’Università di Torino, attraverso le Linee guida per il controllo delle micotossine nel frumento. Queste hanno l’obiettivo di riassumere, con finalità operative, le criticità e gli interventi (diretti e indiretti) volti a ridurre la probabilità di incorrere in elevate contaminazioni nella granella di frumento. Ai fini applicativi, l’impostazione è dedicata a tutti gli attori della filiera (dagli agricoltori ai produttori, agli operatori del settore alimentare) e ai responsabili delle politiche agricole. Il documento è stato aggiornato nel 2021 per affrontare le micotossine emergenti e i percorsi produttivi delle principali filiere e si articola in cinque aree tematiche:

  • Linee guida per il controllo delle micotossine in campo e in post-raccolta
  • Percorsi produttivi ottimali per il contenimento delle micotossine
  • Percorsi produttivi specifici per filiere, in base ai diversi impieghi della granella
  • Definizione del livello di rischio in base alle condizioni agronomiche
  • Guida all’uso dell’applicativo “Valutazione del rischio micotox” per computer e tablet, disponibile all’indirizzo micotossine.unito.it.

Per il frumento le Linee guida prendono in considerazione il DON, le tossine T-2 e HT-2 e le micotossine o metaboliti fungini emergenti prodotti da specie di Fusarium della sezione Discolor. Come sottolinea il documento, la corretta gestione agronomica e un’oculata scelta varietale hanno la maggiore efficacia nel controllo delle contaminazioni. Inoltre, le condizioni agronomiche dei diversi percorsi produttivi sono un utile indicatore, per tutti gli attori della filiera, del livello atteso di rischio di contaminazione della granella.

Le azioni concrete suggerite dalle Linee guida

Gestione agronomica

E’ fondamentale evitare la monosuccessione o la successione a colture con elevati residui colturali portatori di ingente inoculo (come mais e sorgo da granella) mentre sono da preferire gli avvicendamenti con oleaginose, barbabietola, erba medica, altre leguminose foraggere e orticole da pieno campo. Molto efficace è anche la rimozione e l’interramento con lavorazioni profonde dei residui colturali. Altamente suggerita è la difesa della spiga fino a completa fioritura, utilizzando sostanze che inibiscono la crescita dei funghi tossigeni (appartenenti al genere Fusarium) in grado di infettare l’infiorescenza e, poi, colonizzare la cariosside.

Scelta varietale

Tra le varietà coltivate vi è una grande variabilità in termini di suscettibilità all’infezione fungina e allo sviluppo di micotossine: dunque è opportuno scegliere di coltivare genotipi tolleranti o moderatamente tolleranti alla fusariosi della spiga, in particolare negli areali a rischio. Questo, oltre all’impiego di semente certificata e opportunamente conciata.

Controllo nel post-raccolta

In questa fase è sempre bene ricorrere alla segregazione dei materiali all’accettazione nei centri di stoccaggio, così da mantenere separate quelle partite che dovessero risultare infette in base a informazioni sulla provenienza o a controlli visivi e strumentali. Fondamentale è anche la pulizia della granella in fase di lavorazione: oltre alle tradizionali pulitrici meccaniche,  le selezionatrici ottiche possono riconoscere ed eliminare cariossidi contaminate da Fusarium (per le alterazioni di colore). Infine, la refrigerazione, la movimentazione del prodotto e il ricorso a tecniche di atmosfera controllata possono essere un valido aiuto.

Biologico, baby food e filiere integrate

Il documento prende in considerazione anche il percorso produttivo del frumento biologico per cui è fondamentale puntare sulla bio-competizione, oltre a mettere in atto efficaci mezzi di contrasto alle infestanti per garantire un adeguato grado di nutrizione alla pianta.

Per il baby food i limiti di contaminazione sono ovviamente molto stringenti, mentre per le filiere integrate è necessario operare in un contesto di apporto sostenibile di mezzi di produzione e lavorazioni del terreno. Nell’immagine seguente riportiamo le indicazioni per l’attuazione di un percorso produttivo nel caso delle filiere integrate.

La corretta gestione agronomica e un’oculata scelta varietale hanno la maggiore efficacia nel controllo delle contaminazioniFonte: Linee guida per il controllo delle micotossine nella granella di mais e frumento

Come sottolinea il Prof. Reyneri, la presenza delle micotossine non è mai completamente eliminabile dai prodotti, essendo prodotte da muffe naturalmente presenti in ampie condizioni ecologiche; molto, però, può essere fatto, soprattutto in termini di interventi preventivi: «nell’intento degli autori, le Linee guida vogliono essere un contributo complementare da porsi temporalmente innanzi all’azione svolta dai modelli previsionali, volti a prevedere la contaminazione principalmente in relazione all’andamento meteorologico. Infatti, è solo attraverso un’adozione preventiva delle misure e delle azioni di gestione e controllo che, con gli andamenti più critici individuati dai modelli previsionali, diventa possibile il raggiungimento di una qualità sanitaria adeguata alle filiere alimentari».

Ricordiamo che il documento delle linee guida è scaricabile dal sito del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) al seguente indirizzo: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9703

Leggi l’articolo precedente sul tema micotossine

Autore: Azzurra Giorgio

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