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NON SI ABBASSI LA GUARDIA!

Applicare le migliori pratiche e studiare l’evoluzione dei patogeni resta fondamentale

«Nell’ambito del progetto stiamo campionando 10 campi in tutto il sud italia, isole comprese: quest’anno l’incidenza del mal del piede e delle malattie fogliari è bassa o quasi nulla. Il ciclo colturale è stato così anticipato che, ai primi di maggio, a Foggia si era pronti per la raccolta…negli areali della Basilicata le piante di frumento non erano più alte di 30-40 cm». Così il Dott. Mario Masiello del CNR descrive la situazione eccezionale che si ritrova nei campi del sud Italia, in questa primavera difficile per il grano duro. Oltre alla scarsità idrica e alle condizioni climatiche sfavorevoli allo sviluppo delle malattie fungine, le motivazioni della scarsa incidenza sono riconducibili alle temperature elevate della scorsa estate che hanno ridotto la diffusione dell’inoculo in campo. Inoltre, ha contribuito una migliore gestione del residuo colturale, al quale i cerealicoltori spesso addizionano azoto per favorire la decomposizione.

Non si abbassi la guardia sulle malattie fungine

Ma la platea è concorde: non bisogna far passare il messaggio che l’assenza di piogge si traduce nella mancata necessità di controllo della malattia. Resta fondamentale mettere in atto tutte le pratiche utili a mantenere le piante sane, dai programmi di difesa della coltura a quelli di concimazione. Una pianta sana e nutrita è alla base delle produzioni di qualità di cui il grano duro italiano ha bisogno.

Nel pomeriggio del Durum Day 2024 tenutosi lo scorso 16 maggio a Foggia, il Dott. Mario Masiello ha presentato il progetto che il CNR e ISPRA stanno portando avanti con l’obiettivo di costruire un quadro completo della distribuzione geografica di specie e chemiotipi di Fusarium, analizzando anche i dati agro-metereologici più recenti. Si potrà, così, costruire mappe di rischio del Mal del piede per il Sud italia, individuare driver evolutivi per l’adattamento del fungo responsabile, supportando le aziende che fanno miglioramento genetico e quelle che sviluppano modelli e programmi di difesa.

Il Mal del piede si evolve al Sud

Nel Sud Italia, infatti, emergono sempre più carenze conoscitive sulle popolazioni fungine responsabili del Mal del piede, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici. Fondamentale è studiare la distribuzione e le dinamiche delle specie e dei chemiotipi di Fusarium e la capacità di produrre micotossine traslocabili in granella. Questo in particolare con riferimento al Fusarium incarnatum-equiseti species complex e e al Fusarium pseudograminearum, potenziale patogeno da quarantena per EFSA.

I cambiamenti climatici in agricoltura influenzano negativamente la produttività delle colture, anticipano e riducono i cicli colturali, causano elevati tassi di evapotraspirazione, incrementando il fabbisogno idrico. Interferiscono sull’ambiente, l’ospite e il patogeno, determinando un mutato equilibro con effetti sulla diffusione e la persistenza dei patogeni. Così avviene per i funghi micotossigeni che, sempre più, evolvono le loro abitudini e invadono nuove colture. L’Europa centro-meridionale è al cuore di questi cambiamenti, sempre più afflitta da periodi caldi e secchi. Siccità, però, non significa scomparsa delle malattie fungine, su cui è fondamentale tenere la guardia alta, mettendo in atto le migliori pratiche colturali e facendo sempre più luce sulle strategie evolutive delle popolazioni fungine.

Autore: Azzurra Giorgio

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