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MARCHE: A MAGGIO I PAGAMENTI DELLO SVILUPPO RURALE

Nelle Marche una task force per garantire entro maggio i pagamenti per lo Sviluppo Rurale

Entro maggio saranno effettuati i pagamenti legati allo Sviluppo Rurale per tutti gli operatori marchigiani. Lo rende noto Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Il calendario

È stata istituita una task force congiunta tra Agea e regione Marche per realizzare tutte le procedure informatiche necessarie per effettuare i pagamenti legati allo Sviluppo Rurale.

I pagamenti per lo Sviluppo Rurale si concentreranno su varie misure, tra cui quelle che non rientrano nel Sistema integrato di gestione e controllo (NO SIGC). Tra queste, ci sono le strategie di sviluppo locale (SRG05), l’insediamento dei giovani agricoltori (SRE01) e gli investimenti per la competitività delle aziende agricole (SRD01). Gli importi, che saranno pagati entro la fine di aprile, ammonteranno a circa 4 milioni di euro.

Entro fine maggio saranno invece disponibili le funzionalità informatiche dedicate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Dal mese di maggio saranno erogati i pagamenti per lo Sviluppo Rurale all’interno del Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC). In particolare, le misure relative alle tecniche lavorazione ridotta dei suoli (SRA03), alle cover crops (SRA06) e agli allevatori custodi dell’agrobiodiversità (SRA14 e SRA15). L’importo è di circa 771.485 euro.

Altra data chiave per i pagamenti legati allo Sviluppo Rurale è il 10 maggio. Verranno erogati i fondi delle misure inerenti al periodo 2014-2022. Sono previsti 1 milione e mezzo di euro circa per gli investimenti forestali (Misura 8), agro climatico ambientali (Misura 10), agricoltura biologica (Misura 11) e zone soggette a vincoli naturali (Misura 13).

L’obiettivo della task force è che gli agricoltori ricevano tutti i pagamenti prima del 30 giugno, che era il termine previsto.

La situazione sul campo

Le Marche sono una fra le regioni che si collocano tra i primi posti per la produzione di grano duro. Con i suoi circa 110mila ettari destinati a questa coltura, ha un ruolo determinante e contribuisce a circa il 12-13% della produzione nazionale.

Nonostante le piogge, che però hanno toccato l’area solo in parte, la stagione si sta svolgendo regolarmente: le semine si sono svolte nella seconda metà di novembre.

Non ci sono buone novità, però, sul fronte dei prezzi. I prezzi sui mercati internazionali del grano duro nell’ultima settimana hanno risentito del mancato accordo sui dazi. In più, dollaro Usa e dollaro canadese continuano a svalutarsi sull’euro e le quotazioni espresse nella nostra moneta calano.

Su questi temi puoi leggere l’intervista a Franco Gianangeli, presidente di CIA-Agricoltori Italiani della Provincia di Ancona.

 

Autore: Rachele Callegari

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Rachele Callegari

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