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CRITERI PER I CREDITI DI CARBONIO

Prosegue l’analisi del percorso verso il mercato dei crediti di carbonio: vediamo i criteri per la valutazione degli assorbimenti

Prosegue l’analisi sulle prospettive per il mercato volontario dei crediti di carbonio e, con questo, del quadro regolamentare per la certificazione degli assorbimenti che potrà remunerare gli operatori agricoli che mettono in atto pratiche virtuose. Ma quali sono i tempi previsti e quanta incertezza c’è nel prossimo futuro? Abbiamo iniziato ad affrontare il tema con l’aiuto delle dichiarazioni di Ilaria Falconi del CREA PB, membro del gruppo esperti della Commissione Europea attivo in relazione al regolamento sugli assorbimenti di carbonio. In particolare, nell’ambito di un webinar tenuto il 17 dicembre scorso sul progetto Ammochar e incentrato sull’impiego del biochar. Leggi la prima parte dell’articolo.

Per l’avvio del mercato e delle remunerazioni delle pratiche virtuose per l’assorbimento di carbonio, è fondamentale comprendere su quali criteri si fonderanno la valutazione e la misurazione delle attività che, appunto, garantiscono l’assorbimento. Questo è un aspetto fondamentale per tutti gli agricoltori e operatori dei settori collegati che volessero pianificare nuove fonti di reddito basate sulla nuova regolamentazione.

Criteri per la valutazione e la misurazione delle attività

Tema centrale per gli attori del settore agricolo sono i criteri che verranno utilizzati per valutare le attività di rimozione del carbonio: questi serviranno per la misurazione dei risultati sulla base dei quali i soggetti beneficiari potranno effettivamente ricevere un sostegno in forma di reddito. Si tratta dei cosiddetti criteri Qu.a.l.ity che verranno, poi, meglio individuati nell’atto delegato previsto dal Regolamento 2024/3012 (UE) e che dovrà essere redatto e pubblicato entro il 31.12.2025. Vediamoli di seguito:

Quantificazione

Le attività di rimozione dovranno essere accurate e precise, e dovranno fornire un beneficio inequivocabile per il clima. La Commissione Europea ha proposto una formula di bilanciamento degli assorbimenti a livello del suolo nonchè dipendenti dall’impatto di riduzione di emissione di gas effetto serra dirette e indirette, anche legate alla lavorazione dei suoli agricoli. Le emissioni indirette, spiega Ilaria Falconi «sono quelle connesse al valore dell’LCA (Life Cycle Assessment), ad esempio al carburante impiegato per la propulsione dei macchinari, al numero di macchinari impiegati, alla quantità di lavorazioni eseguite o all’impiego di fertilizzanti».

Addizionalità

Le attività di rimozione dovranno andare oltre le pratiche attualmente impiegate e i riferimenti normativi obbligatori. Occorre, quindi, definire uno scenario di partenza (o baseline) oltre il quale quantificare i risultati: la definizione accurata e quantitativa di tale baseline sarà un elemento di valutazione fondamentale, una volta che tutta l’impalcatura regolamentare sarà messa in pratica. Ad esempio, la Commissione ha individuato già ad ottobre una baseline specifica per attività nelle coltivazioni, basata sul campionamento e le analisi del suolo, per l’agroforestry (ponendola uguale a 0) e per la silvicoltura – qui in termini di baseline standardizzata.

Sostenibilità

Tutte le attività di rimozione del carbonio non dovranno arrecare altri danni, nel rispetto di due criteri minimi: la tutela e la protezione del suolo, e la tutela e la protezione della biodiversità. In questo ambito, la Comissione sta definendo una serie di dettagli che vanno oltre il Regolamento per il ripristino della natura, approvato nell’estate 2024, in termini di indicatori utili alla misurazione degli assorbimenti.

Infine, la Permanenza: quest’ultimo criterio, riprende i termini di durata degli assorbimenti, come visto nella prima parte dell’articolo (Stoccaggio permanente e temporaneo di carbonio, a seconda della categoria di attività).

Crediti di carbonio: novità per l’agricoltura

Novità importanti per il settore agricolo portate dalla nuova regolamentazione sono relative alla zootecnia: la Commissione si è impegnata a introdurre una metodologia ad hoc, per cui le emissioni di questo specifico comparto entreranno nella regolamentazione sugli assorbimenti a partire dal 31 luglio 2026. Inoltre, l’agroforestazione è inserita all’interno delle metodologie agricole, invece che nella metodologia forestale. Anche il biochar è incluso nella metodologia agricola (nella prima parte dell’articolo ne abbiamo parlato più in dettaglio).

L’articolo proseguirà domani con un approfondimento sulla situazione della regolamentazione nel nostro paese.

Autore: Azzurra Giorgio

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