Sono tempi duri per il mercato dei concimi e, mai come in questo momento storico, è fondamentale “concimare con la testa”: Diego Guarise, di ICL Italy srl Milano, ci avverte: «abbiamo registrato un calo dell’80% nelle vendite di concimi tra agosto e ottobre: gli agricoltori hanno deciso di non investire, abbattuti dai risultati pessimi della scorsa stagione. Mancando le risorse, si è andati a risparmiare sui concimi e sulla semente, aumentando le quote di reimpiego per quanto possibile, anche per chi è in filiera». L’annata, quindi, è partita molto male negli areali del Nord Italia per il frumento: le mancate concimazioni in presemina hanno indebolito le piantine, le copiose piogge hanno danneggiato i suoli e asfissiato la coltura.
«Se non si interviene tempestivamente con una concimazione azotata che risvegli la pianta e stimoli l’accestimento» avverte Diego Guarise, «il rischio è di perdere già alla partenza buona parte del raccolto in modo irreversibile. Molti agricoltori, visti gli aumenti dei prezzi dei concimi che si sono avuti da dicembre, con salti anche di 100€/tonnellata sugli azotati, erano molto freddi sugli acquisti fino a poche settimane fa. Adesso, con i listini del grano in crescita, per fortuna, ci si sta orientando su ordinativi più consoni ad una adeguata gestione colturale».
Concimazione sostenibile nei cereali a paglia
Nell’ambito di un quadro complesso come quello di questo inizio 2025, il webinar dello scorso 5 febbraio sulla Concimazione sostenibile nei cereali a paglia, organizzato dal Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di Rovigo, è stato un’occasione interessante per riflettere su una concimazione razionale, pensata e programmata, per renderla massimamente efficiente rispetto ai risultati della nostra coltura. Le riflessioni che presenteremo derivano dagli interventi di Pasqualino Simeoni, Vice Presidente del Collegio, e Stefano Tagliavini, Professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente del Gruppo Fertilizzanti Specialistici di Assofertilizzanti.
Concimare in una annata anomala
L’annata agraria in corso, infatti, almeno al Nord e in alcune aree del Centro e Sud Italia, ha presentato un autunno anomalo con eccessi di precipitazione, con semine dei cereali vernini spostate verso novembre e dicembre, seguendo i trend delle annate precedenti. Come confermato anche da Diego Guarise in apertura dell’articolo, la stima degli esperti è che le concimazioni si siano ridotte di almeno il 60% tra Settembre e Ottobre, specialmente al Nord, a causa dalla scarsa propensione degli agricoltori ad investire con prezzi del grano così ridotti, del maltempo, dell’impraticabilità dei campi e della concentrazione di semine di cereali in un periodo più breve. Tutto ciò ha portato anche ad una ridotta disponibilità di prodotti nelle rivendite di mezzi tecnici, di fronte ad una domanda di agricoltori ormai poco propensi alla programmazione.
Le tante piogge, poi, hanno dilavato l’azoto, le emergenze sono state poco vigorose con semine ritardate e freddo, e adesso la richiesta di azoto sul mercato è più forte. La mancata concimazione di fondo, infatti, ha messo a rischio le colture senza concedere quell’effetto starter che garantisce una certa solidità alle piante. In tutto ciò, il prezzo dei concimi è in aumento per l motivazioni diverse, tra cui l’accresciuto costo delle materie prime energetiche, l’inverno più rigido e una serie di problematiche geopolitiche ben note legate alla guerra in Ucraina.
Nutrient Use Efficiency in testa
E’ sempre più necessario, quindi, porre particolare attenzione alle scelte di concimazione, in termini di prodotti selezionati, di tempi di applicazione e di dosi impiegate: tutto ciò allo scopo di incrementare la massimo il NUE (Nutrient Use Efficiency), ovvero l’efficienza d’uso dei nutrienti che andiamo ad apportare alla coltura. Il consiglio degli esperti è quello di programmare con attenzione, perchè le variabili con cui l’agricoltore ha a che fare sono troppo numerose e, spesso, fuori controllo. La gestione della semente, della concimazione, delle lavorazioni e di tutti i mezzi tecnici impiegati va organizzata in modo sistematico, razionale e programmato. Solo questo può garantire un risultato produttivo finale di qualità e quantità.
L’aumentata efficienza d’uso dei nutrienti, inoltre, è una richiesta dell’Europa e del consumatore, perchè garantisce una maggiore sostenibilità ambientale. Allo stesso tempo, è una necessità primaria per gli obiettivi di ridurre i costi e aumentare i margini dell’impresa agricola. Nelle parole di Tagliavini, quindi, è bene che l’agricoltore non “guardi al costo del sacco ma ragioni sull’efficienza dei nutrienti che lo compongono”.
Autore: Azzurra Giorgio
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