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NON C’E’ PIU’ IL MESE DI GHIACCIO

Le condizioni ambientali cambiano e i cerealicoltori devono adeguarsi: l’esperienza di Emilio Pellizzari

Grano Italiano è tornato in Veneto, questa volta nel basso Vicentino, per raccogliere la testimonianza di Emilio Pellizzari. E’ cerealicoltore, oltre che socio e Amministratore Delegato di Agriberica, cooperativa che supporta i suoi soci fornendo supporto tecnico e servizi, agevolando l’accesso ai mercati per la vendita dei prodotti agricoli.

I terreni si impoveriscono

Emilio Pellizzari ci racconta che nei suoi terreni, su circa 50 ettari di superficie, coltiva cereali estivi e autunno vernini, tra cui frumento, oltre a barbabietole e leguminose, principalmente soia. Nell’ambito dei suoi piani di rotazione, uno degli obiettivi che prova a rispettare è mantenere la presenza della barbabietola che, ad esempio in precessione al frumento, consente di avere terreni particolarmente fertili e ben strutturali. Si tratta di una coltura che, però, rischia di essere abbandonata negli areali del Veneto. Anche il mais è particolarmente a rischio: molti agricoltori non sono soddisfatti dei risultati ma non si rendono conto, ci dice Emilio Pellizzari, che questi dipendono direttamente dalle pratiche agronomiche adottate e dalla cura per la fertilità del suolo, a partire dagli apporti di sostanza organica.

«E’ importante prendere in considerazione l’impiego delle cover crop, studiando nel dettaglio quali specie impiegare a seconda della coltura successiva e degli obiettivi che la natura dei propri terreni impone. Anche la concimazione organica, a partire dall’impiego del letame, va riconsiderata, in particolare in vista del divieto all’uso dell’urea previsto per il 2028». E conclude: «le nostre terre sono state sfruttate tanto negli ultimi decenni: la produttività decrescente delle colture tipiche delle nostre zone ne è un sintomo evidente».

Non c’è più il mese di ghiaccio

Un altro tema rilevante secondo Emilio Pellizzari è quello dei cambiamenti climatici che stanno avendo un impatto sui cicli delle colture e sulle avversità. Anni fa, ci dice, nell’arco del ciclo fenologico del frumento la pianta trascorreva il cosiddetto “mese di ghiaccio” che, grazie alle temperature particolarmente rigide, risolveva numerosi problemi. Gli attuali inverni particolarmente miti, invece, non consentono di abbattere il rischio che i patogeni, insetti o funghi, si ripresentino con uguale intensità nella stagione successiva. Questo, secondo l’agricoltore, è uno dei motivi per cui coltivare è diventato sempre più difficile e il supporto della ricerca e dei tecnici si rivela fondamentale.

Gli eventi piovosi intensi, poi, sono per Emilio Pellizzari una realtà con cui fare i conti: «dovremmo fare come facevano i nostri nonni, ovvero dare un senso al flusso delle acque per far sì che, in caso di precipitazioni intense, esse trovino la loro via e non causino danni disastrosi». Non è tanto la questione della cementificazione, per il cerealicoltore, quanto le sistemazioni agli appezzamenti che vanno a spianare i terreni, senza rispettare le pendenze o tracciare solchi, fossi e scoline che aiuterebbero il deflusso corretto delle acque.

Intenzioni di semina 2025

E le semine 2025? Emilio Pellizzari ci conferma che non punterà sui frumenti di forza per motivi legati sostanzialmente alla presenza delle cimici nel suo areale. Ci dichiara: «la mia scelta ricadrà su varietà di rosso che siano adeguatamente produttive e precoci, per permettermi di realizzare un secondo raccolto di soia. Non riusciamo, infatti, ad evitare completamente di avere del prodotto cimiciato. Le armi che abbiamo contro questi insetti sono insufficienti e non specifiche: è per questo che stiamo lavorando anche con dei centri di ricerca per studiare modalità più efficaci di lotta». Emilio Pellizzari ci dice che, nella scorsa stagione estiva, questi insetti avevano infestato anche le bordure dei campi di mais: in particolare il danno sul granturco, in caso di infestazioni da cimici, è una deformazione della spiga (la cosiddetta “spiga a banana”).

Autore: Azzurra Giorgio

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