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NEMICO NUMERO 1

Parliamo del loietto: nuove testimonianze dalla Puglia su siccità e infestanti

La lotta alle infestanti del frumento è più dura che mai in questa stagione 2024-25: dopo due annate di siccità, infatti, le piogge continuano a mancare e le armi in mano ai cerealicoltori sono davvero poche. Siamo tornati in Puglia, nella provincia di Foggia, per osservare da vicino le difficoltà dei tanti che combattono contro il loietto ad armi impari: quest’anno, infatti, molti non sono riusciti a effettuare neanche la falsa semina perchè le malerbe non sono nate, a causa delle mancate piogge. Ma ci sono anche i vincoli della PAC che impediscono di effettuare passaggi di erbicida precedenti alla semina dopo la lavorazione di preparazione del terreno, se si aderisce a certe misure. Il rischio, anche quest’anno, è di dover raccogliere loietto invece di grano: questo è quello che ci ha riportato Leonardo Di Stefano, agricoltore e contoterzista della zona di Ascoli Satriano (FG).

Loietto: nemico numero 1

«Quest’anno, poichè nelle nostre zone non è mai piovuto, le infestanti non si sono proprio manifestate e non c’è stato modo di fare la falsa semina, se non in alcuni casi. La maggior parte dei miei clienti, infatti, ha dovuto seminare sull’asciutto e si trovano adesso a combattere contro il nemico numero 1 che, per noi, è il loietto». Così esordisce Leonardo Di Stefano, raccontandoci la situazione difficile di tanti suoi clienti. Come contoterzista, Di Stefano gestisce le lavorazioni su diverse migliaia di ettari a cavallo tra Campania, Basilicata e Puglia, con base nella provincia di Foggia.

E prosegue: «ho visto alcune foto dai campi in cui le piante di loietto sono più grandi di quelle di frumento e, in questi casi, arrivati a questo punto della stagione, non so proprio come poter rimediare in modo efficace. Soprattutto coloro che hanno aderito alla produzione integrata, infatti, hanno molti limiti in termini di prodotti da impiegare e numeri di interventi da poter fare».

Foto di Leonardo Di Stefano

 

La foto in alto mostra il particolare del campo di un cliente di Leonardo Di Stefano ed è la dimostrazione della difficile situazione di tanti agricoltori. «Al momento il loietto ha superato la quarta foglia…si possono adoperare dei prodotti ma eventuali passaggi apportano anche danni al frumento. Le operazioni meccaniche non sono molto efficaci: ci sarebbe la strigliatura, con almeno due passaggi, ma siamo un bel po’ avanti e non è più tempo».

Anche colpa della PAC

Leonardo Di Stefano ci racconta che l’invasione di infestanti sempre più resistenti ha preso piede, in particolare, con la diffusione della minima lavorazione, soprattutto per la spinta delle politiche europee. Le stesse regole, poi, impongono anche di non effettuare nuovi passaggi dopo l’affinatura del terreno ma di eseguire direttamente la semina: tutto questo, insieme alla riduzione delle dosi di erbicidi totali applicabili, sta contribuendo ad incrementare le resistenze e la diffusione delle malerbe.

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Autore: Azzurra Giorgio

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