Si conferma la tendenza di mercato vista di recente per tenero (LEGGI), con rialzi sulle classi medio‑basse grazie ad una qualità e quantità del raccolto complessivamente soddisfacente. Per duro, la domanda cauta e la buona offerta globale, portano nuovamente a ribassi diffusi nei listini di Foggia e Bologna.
LA PRODUZIONE DI TENERO SODDISFA I TRASFORMATORI
A Milano crescono di 3‑4 €/t il biscottiero e “altri usi”, mentre i panificabili restano stabili. Bologna conferma i valori visti la scorsa settimana per tutte le categorie del tenero nazionale. La produzione 2025 è giudicata “soddisfacente” da Italmopa, associazione dei mugnai, che stima un aumento del 5% della produzione (oltre 2,7 Mt in totale). L’incremento è attribuito a rese superiori, con superfici stabili. La disponibilità per i molini risulta così più elevata rispetto al 2024, anche per la minore incidenza di partite declassate. Tuttavia, affermano i trasformatori, resta marcato il deficit strutturale rispetto a un fabbisogno nazionale di oltre 8 Mt.
Un gap che viene colmato con le importazioni, in crescita del 2% nei primi 4 mesi del 2025 rispetto all’anno precedente secondo il comunicato di Anacer basato su dati Istat. La disponibilità all’estero anche in questo mercato non dovrebbe mancare, a partire dai vicini Paesi Ue, dove la raccolta è praticamente conclusa con produzioni abbondanti e qualità generalmente superiore al 2024, pur con qualche criticità su peso specifico e proteina. I prezzi sul mercato internazionale, tuttavia, restano instabili per via dell’effetto cambio €/$, manifestatosi anche nel listino di Bologna, dove si registra un -10 €/t per il prodotto nordamericano. I futures sul frumento tenero hanno evidenziato una leggera debolezza sui listini europei e nordamericani, con pattern irregolari e prese di beneficio a Parigi e Chicago.
DURO IN CALO A FOGGIA E BOLOGNA
Sul mercato del duro torna a diffondersi il segno -. Nel dettaglio, a Foggia i cali proposti sono: ‑10 €/t per il Biologico, ‑3 per il Fino, ‑5 per Buono e Mercantile. A Bologna, tutte le voci nazionali perdono 3 €/t e la semola cede 7 €/t. Milano registra un rialzo di 5 €/t per l’origine comunitaria, ma lascia invariato il resto. In sala di contrattazione la domanda resta debole, limitandosi a coperture spot. Alcune aree del Nord, le ultime andate in raccolta, riportano problemi puntuali di micotossine. In forte aumento le importazioni secondo Anacer, +26,5% nei primi quattro mesi del 2025 rispetto al 2024. Un dato che riflette la ricerca di coperture sui mercati esteri dei trasformatori nella seconda parte della scorsa campagna, in cui la produzione interna ha subito la siccità.
Anche quest’anno le coperture dall’estero non dovrebbero mancare. L’Europa ha chiuso la raccolta con rese superiori alla media storica, le piogge in Nord America hanno migliorato lo stato vegetativo del raccolto USA–Canada (oltre 70% delle superfici in buone condizioni), riducendo i premi sui futures e portando a un rientro dei prezzi all’origine (North Dakota: circa 205 €/t). Tuttavia, resta una lieve incertezza relativamente alla qualità della granella estera, con un contenuto proteico generalmente sotto le attese sia in Ue sia in Canada.
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