Cesare Soldi (nella foto) è un agricoltore della provincia di Cremona, alla guida di un’impresa agricola che produce prevalentemente mais, frumento di forza e soia. Come tante aziende del comparto, anche la sua ha subito negli ultimi due anni contrazioni nei pagamenti diretti della PAC dell’ordine del 30-40% e sta affrontando un periodo particolarmente difficile dal punto di vista dello scenario economico. Il quadro geopolitico, poi, rende il contesto ulteriormente complesso e di faticosa gestione.
Prospettiva pesante per gli agricoltori
Cesare Soldi, che è anche componente della Giunta Confederale di Confagricoltura, ci conferma che in seguito alla proposta della nuova PAC da parte della Commissione Ue «la prospettiva per gli agricoltori diventa molto pesante: all’accorpamento delle risorse in un “fondo unico” e alla prospettiva di un taglio del budget della PAC, vi sono altri aspetti di dettaglio particolarmente allarmanti. A preoccupare in particolar modo, se le proposte saranno confermate, il superamento dei pagamenti su base storica (“titoli”) e l’approccio degressivo ai pagamenti, con soglie più stringenti per l’accesso agli aiuti diretti: dai 20.000 euro in su scatteranno tagli progressivi -25%, -50%, -75%, con un tetto massimo a 100.000 euro». Ci si prospetta uno scenario complesso e svantaggioso, in particolare per il settore cerealicolo che, ci dice Cesare Soldi, «era già stato particolarmente penalizzato nell’attuale programmazione».
Il 2028 è dietro l’angolo
Cesare Soldi prosegue facendoci notare che la PAC ha messo alla prova il mondo agricolo in questi ultimi due anni, in un contesto economico e geopolitico particolarmente sfidante. Da un lato i prezzi sono sotto pressione, dall’altro i costi crescono, mentre l’incertezza negli accadimenti internazionali fa prospettare costi dei fertilizzanti penalizzanti e divieti di impiego di urea nell’areale padano. E’ in questo scenario, quindi, che deve essere contestualizzata la proposta della nuova Politica Agricola Comune: «non dimentichiamo, poi, che il 2028 è praticamente dietro l’angolo», conclude.
Occasione mancata
Per Cesare Soldi la proposta della Commissione è un’occasione mancata per lavorare su un budget agricolo più ambizioso e lungimirante. Dopo mesi in cui si erano fatti sforzi di negoziazione importanti per limare vincoli, come quelli della BCAA 7 sulle rotazioni e della BCAA 8 sulle superfici non produttive. “Sono stati fatti passi avanti nel corso del tempo, pur con difficoltà: gli agricoltori hanno seguito tutta questa complessità” e conclude: «è evidente che manca una visione per la nostra agricoltura, soprattutto in un contesto caratterizzato da pesanti incertezze geopolitiche, cambiamenti climatici sempre più pressanti e forti pressioni inflazionistiche sui costi di produzione. Così si indebolisce l’agricoltura europea, lasciando spazio ai concorrenti globali. E questo ci preoccupa».
Confagricoltura seguirà in prima linea la partita che si è aperta il 16 luglio, anche con la Presidenza di Massimiliano Giansanti al COPA. «Ci sarà una stagione di pressante negoziato a tutti i livelli, per seguire non solo il Quadro Finanziario Plueriennale, ma anche quella che sarà la struttura della Politica Agricola Comune del prossimo futuro» conclude Cesare Soldi.
Autore: Azzurra Giorgio
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