Sono tornati in piazza a Bruxelles gli agricoltori Europei, per ribadire il loro “no” alla proposta sui fondi destinati all’agricoltura che ieri è stata presentata dalla Commissione. Erano in 500, sotto il coordinamento del Copa-Cogeca che riunisce le principali organizzazioni agricole in Europa. Il 16 luglio era il giorno previsto per la presentazione della proposta del cosiddetto QFP, il Quadro Finanziario Pluriennale che rappresenta il bilancio dell’Unione nel periodo 2028-2034. Sembra quasi di essere tornati alle proteste dei trattori del 2024, le cui voci non sono state ascoltate in quella che, più che una riforma della PAC, sembra un ridimensionamento forzato sotto le spoglie di una semplificazione.
Cosa ha proposto la Commissione
Nella sostanza, la proposta di Ursula Von Der Leyen è di far confluire i fondi della Politica Agricola Comune in un fondo più ampio, del valore di 865 miliari di euro, destinato ad agricoltura, pesca, coesione e politiche sociali . All’interno di questo “fondo unico” andrebbero a finire quelli che ad oggi sono i cosiddetti due pilastri della PAC, ovvero quello dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale. Nonostante questo accorpamento, la base giuridica della PAC resterebbe separata.
Il problema, però, sta anche negli importi: mentre ad oggi la PAC ha un valore di circa 386 miliardi, nel prossimo piano la previsione è di 300 miliardi, con un taglio che supera il 20%. Il sospetto è quello che l’accorpamento dei fondi mascheri la volontà di ridurre le risorse a disposizione dell’agricoltura, nonostante le rassicurazioni della Presidente: nelle sue dichiarazioni, il nuovo bilancio aiuterebbe l’Europa ad essere più indipendente, più pronta a reagire alle crisi e a sostenere le sfide della sicurezza globale.
Tutti contro il fondo unico
I pareri contrari a questa proposta si erano fatti sentire da tempo, a partire dalle organizzazioni agricole che, dopo la giornata di ieri, hanno ribadito il loro disappunto. CIA-Agricoltori Italiani parla di un “vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura” di una PAC “disintegrata”, con Cristiano Fini, il Presidente sceso in piazza Bruxelles, che preannuncia una competizione tra settori e Stati Membri per le risorse a disposizione.
Coldiretti, che aveva addirittura organizzato un flash mob tra Bruxelles e Roma, sotto la guida del presidente Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, era presente con il suo Presidente nella capitale belga gridando “l’Europa non è Vonderland”. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha dichiarato seccamente: “non siamo per nulla d’accordo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen”, mettendo l’accento sulle sfide che il settore agricolo sta affrontando, contro cui le armi future sarebbero spuntate. Tutti d’accordo, quindi, sul fatto che la produzione agricola europea sia messa a rischio.
Spaccature anche nella maggioranza
Il disaccordo non è solo delle organizzazioni agricole ma anche di alcuni rappresentanti delle stesse istituzioni europee: la Presidente avrebbe già accordato alcune concessioni per evitare spaccature nell’esecutivo, come dice Paolo Viana su Avvenire, considerate le pressioni di Raffaele Fitto e Roxana Minzatu. Ma sarebbe infuriato anche l’Europarlamento, che si direbbe non sufficientemente informato, così come le spaccature ci sarebbero anche nella maggioranza e tra gli stessi Commissari. Pare, infatti, che i giornalisti abbiano dovuto attendere diversi rinvii per la conferenza stampa di presentazione, fino alla convocazione finale intorno alle 16.00.
Sarà un iter travagliato, quindi, quello che porterà all’approvazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale: una lotta di interessi da tutelare… davvero la politica agricola e quella di coesione saranno poste “al cuore” o prevarrà la strategia di rafforzamento della sicurezza? In un contesto geopolitico così complicato, vedremo come gli Stati Membri riusciranno a ricomporre il quadro.
Autore: Azzurra Giorgio
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