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IL GRANO DURO FA PAURA

Viaggio in Italia sulle intenzioni di semina: torniamo in Sicilia

Proseguiamo nel nostro viaggio in Italia attraverso le intenzioni di semina dei cerealicoltori del nostro paese, dopo aver fatto tappa in Toscana dove il destino delle coltivazioni di grano duro è messo alla prova dai vincoli della PAC e dalle difficili condizioni di mercato (leggi l’articolo). Questa volta siamo tornati in Sicilia: anche qui, in provincia di Palermo, quasi 2 anni di siccità stanno segnando la vocazione a grano duro di queste terre. Abbiamo parlato con Giuseppe Rabbeni, piccolo cerealicoltore che gestisce una azienda cerealicolo-zootecnica, coltivando circa 40 ettari e allevando bovini da carne. Per la stagione alle porte, la decisione presa è quella di abbandonare il grano duro, per il forte timore di non portare a casa nulla anche quest’anno e dover, quindi, chiudere l’azienda.

Giuseppe, ci racconti come è andata l’annata 23-24…

Gestisco una azienda agricola di circa 40 ettari, ad indirizzo cerealicolo-zootecnico, e allevo bovini da carne. I miei terreni si trovano nella provincia di Palermo. Nella scorsa stagione ho seminato orzo e avena che, insieme ai prodotti degli erbai, sono impiegati nell’alimentazione dei bovini. Semino normalmente anche grano duro che vendo ai commercianti. Nella mia zona la scorsa stagione è stata un disastro per il grano: le piogge sono venute a mancare e, proprio nella fase in cui le piantine avevano bisogno di acqua, ha fatto molto caldo. Una settimana di caldo soffocante ha fatto soffrire le piante e molte sono addirittura scomparse.

Avete comunque effettuato la raccolta?

Pensi che, quando ho seminato, sul carro avevo molta più semente di quanta granella sono riuscito a raccogliere con la trebbiatura….abbiamo deciso di fare un passaggio con la mietitrebbia per recuperare un po’ di paglia per gli animali. Anche gli erbai sono andati in sofferenza e non si sono sviluppati come dovevano: il prodotto era spesso bruciato, troppo secco e legnoso per essere appetibile e nutriente per gli animali. Anche se falciavamo di notte, le foglioline si rompevano, tanto erano secche.

Come ha fatto a nutrire gli animali?

Avevo ancora in magazzino delle eccedenze dalla stagione precedente, per fortuna. Non le ho distribuite, come normalmente faccio, e le ho date ai miei animali. Ho ancora un po’ di autonomia ma non so quanto ancora potrò resistere. Nella mia zona non piove ormai da un anno e mezzo…negli ultimi tempi è piovuto pochissimo e i prati sono ancora deserti, non ci sono buone prospettive per i pascoli.

Continuerà a seminare grano duro?

Il prossimo autunno sicuramente andrò a seminare gli erbai per gli animali e, tra i cereali, orzo e avena che sono piante più resistenti, in grado di dare produzione anche in caso di condizioni meteorologiche più difficili. Non penso che seminerò grano, considerando la produzione scarsissima della scorsa stagione e i costi che sono elevatissimi. Io sono anche in regime biologico…le spese non sono sostenibili. Nella mia zona, ormai, abbiamo paura di andare a seminare grano, per il rischio di incappare in un’altra annata come questa.

Nella sua zona, quindi, saranno in molti a fare come lei…

Si…chi ha gli animali seguirà la mia linea… le rese di grano sono diventate imprevedibili e il prezzo non è più remunerativo. Nonostante la scarsa produzione, qui non si va oltre i 26 centesimi e, anche con prodotto biologico, non si guadagna molto di più.  Io, poi, devo pensare a far mangiare i miei animali e, quindi, non posso dare la priorità al grano che non posso impiegare come foraggio. Personalmente il rischio è proprio di chiudere l’azienda, se si dovesse ripetere una annata come questa. Senza acqua, nella mia zona non si può fare agricoltura…

Non avete risorse idriche in azienda?

No, non abbiamo proprio acqua qui da me…gli animali devono bere, a maggior ragione quando le temperature sono elevate. Sono costretto ad andare a recuperare l’acqua per abbeverarli in un comune vicino. Purtroppo non ci sono infrastrutture. Se piove dall’alto, qui si può produrre qualcosa, altrimenti la terra non offre niente…

Autore: Azzurra Giorgio

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