La pioggia può avere un ruolo nella scelta del diserbo chimico ? Nelle settimane successive al nuovo alluvione di settembre in Emilia Romagna, abbiamo chiesto a Denis Bartolini del dipartimento di Ricerca & Sviluppo della Soc. Coop. Terremerse di Ravenna, qual è la situazione delle operazioni di preparazione alla semina del frumento. Questo, in particolare nell’ottica del controllo delle infestanti.
Il quadro che emerge è quello di un diffuso ritardo sulle lavorazioni di affinamento dei terreni, a causa del difficile andamento termo-pluviometrico: la pioggia insistente rende i campi impraticabili, le infestanti si sono ormai sviluppate in modo considerevole, così che il diserbo meccanico – tipico del frumento in pre-semina – non è una opzione generalizzabile in tutte le situazioni. La previsione, secondo Denis Bartolini, è che l’impiego di erbicidi ad azione totale sia in aumento in numerose aree del Nord Italia. Questo, unitamente alla rilevante presenza di residui o ricacci di colture a raccolta estiva in campo, potrebbe determinare un generalizzato ritardo nelle semine di frumento.
Denis Bartolini, come vanno le preparazioni alle semine in Emilia Romagna?
«Qui in Emilia Romagna, e in altre zone del nord Italia, se non ci trovassimo nell’attuale situazione di elevata piovosità e conseguente inagibilità dei terreni, la prossima settimana saremmo già all’inizio della semina del frumento. Quest’anno, quindi, in relazione all’andamento stagionale, vi è il rischio di essere costretti a posticipare tali operazioni: obiettivamente questo non guasta…con gli effetti del cambiamento climatico le semine troppo anticipate hanno sempre portato numerosi problemi, considerando anche in linea generale l’inverno non è più così freddo. Bisogna rendersi conto che il cambiamento climatico c’è, questo è innegabile».
La pioggia impedisce di entrare in campo per lavorare i terreni, anche in ottica di diserbo…
«La preparazione dei terreni dipende sempre molto dall’andamento stagionale: purtroppo quest’anno, se si va avanti con questa piovosità, preparare i terreni adeguatamente per distruggere le infestanti sarà molto difficile. A questo punto, le alternative non sono tante: o si parte con le semine su un terreno sporco, e non è consigliabile, oppure l’unica soluzione resta quella dell’impiego di glifosate.
Attendere la transitabilità dei terreni è un rischio, soprattutto in caso di particolari rotazioni. Se si pensa, ad esempio, ad una successione a bietole da seme o qualsiasi altra coltura portaseme, dopo le operazioni di trebbiatura ormai i campi sono notevolmente infestati dalle rinascite di tali specie. Questo grazie al recente andamento stagionale: sia le infestanti che le colture in precessione hanno praticamente ricoperto tutto e sono in stadi di sviluppo molto avanzati.
A mio parere, quindi, quest’anno il controllo chimico delle infestanti in pre-semina del grano sarà in aumento…a meno che non smetta di piovere, almeno per un lungo periodo, ma questo al momento non è prevedibile. Inoltre, poiché la vegetazione infestante ha raggiunto dimensioni considerevoli, con le classiche lavorazioni meccaniche di affinamento si riuscirebbe solo ad interrare le piante, ma non ad evitare che riattecchiscano tranquillamente».
L’intervista proseguirà domani.