Il CREA, con il suo Centro Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari ha pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Sustainability uno studio che mette in relazione le strategie di fertilizzazione a rateo variabile con rese maggiori e minori costi economici e per l’ambiente.
Allo scopo di verificare l’effetto della fertilizzazione di precisione a rateo variabile con un approccio sito-specifico è stato condotto uno studio su frumento nell’ambito del progetto AGRIDIGIT: la ricerca dal nome Case Study on the Economic and Environmental Impact of the Introduction of the Variable-Rate Distribution of Fertilizer in Wheat (Triticum aestivum L.) Cultivation è stata anche selezionata come copertina dello Special Issue della rivista.
La ricerca
I ricercatori hanno combianto le tecnologie più avanzate disponibili, mettendo a confronto sullo stesso campo in due anni successivi due diverse tipologie di distribuzione di fertilizzanti: uniforme il primo anno e sito-specifica il secondo. L’andamento metereologico è stato simile nelle due stagioni, il campo sperimentale (circa 15 ettari) di grano del CREA sede di Treviglio (BG) è stato concimato con la stessa dose media (150 kg) per ettaro. «E’ stato utilizzato uno spandiconcime centrifugo abbinato ad un trattore, dotato di un sistema satellitare per la distribuzione dell’urea – concime azotato ampiamente diffuso e facilmente solubile in acqua) – controllata da una centralina, in grado di garantire sia l’uniformità della erogazione in tutto il campo prova, sia la dose richiesta secondo la mappa di prescrizione elaborata a partire dall’analisi coltura. Nel dettaglio, si è trattato di raccogliere informazioni geolocalizzate, riunendole in un’unica mappa (mappa di prescrizione), che ha indicato alla macchina la dose e il luogo della distribuzione».
I risultati
C’è stato un incremento significativo di produzione di quasi il 14% quando la concimazione è stata eseguita utilizzante le mappe di prescrizione, con ottimizzazione dei trattamenti in specifiche zone. Nelle altre aree trattate con una dose ridotta di fertilizzante nel secondo anno si è registrata una riduzione della produzione, anche se non c’è stato effetto sull’aumento della resa del campo. La pratica a rateo variabile ha anche consentito di adattare la disponibilità di nutrienti distribuiti al terreno con le necessità delle piante, con riduzione del rischio relativo
all’impatto dei fertilizzanti in eccesso sulle falde. La pratica ha anche consentito la registrazione, la conservazione e la tracciabilità delle informazioni.
I benefici della precisione
Le pratiche di precisione sono strategiche nella agricoltura moderna, come dichiara il CREA: «Strategica nella coltivazione e nelle rese del frumento, la concimazione ha ricadute economiche per l’attività agricola, ma anche ambientali, legate alla dispersione di fertilizzanti, soprattutto di quelli in eccesso, con possibile perdita nelle falde acquifere, creando squilibri indesiderati. Non solo, i campi coltivati sono raramente uniformi e le colture mostrano variabilità in tutte le fasi, fattori che la fertilizzazione deve tenere in giusta considerazione. In risposta all’esigenza, quindi, di una fertilizzazione sempre più sostenibile arrivano le attuali tecnologie dell’agricoltura di precisione».
Lo studio pubblicato sulla rivista Sustainability ed è disponibile al seguente link.
Fonte: CREA
Autore: Azzurra Giorgio
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