Il 14 giugno ISMEA ha pubblicato il nuovo Rapporto sulla Gestione del Rischio in Agricoltura 2024, con risultati incoraggianti per i valori assicurati che superano i 10 miliardi di euro, grazie al traino delle colture vegetali che registrano un +4,1%. Cala, però, il numero di aziende assicurate che risultano mediamente più grandi.
Ricordiamo che nel 2023 è stato avviato il nuovo Piano Strategico della PAC 2023-2027, in un quadro di rilancio del sistema di gestione del rischio in agricoltura: questo in linea con la programmazione 2014-2022 e attraverso nuovi strumenti come Fondo Agricat, fondo di mutualizzazione nazionale per le avversità catastrofali. Il sistema, in questo modo, dovrebbe risultare più efficace nella protezione delle produzioni agricole e della redditività delle aziende, ampliandone la diffusione territoriale e settoriale e migliorando la sostenibilità finanziaria.
Valori assicurati nel 2023
Andando ad analizzare i dati della campagna assicurativa agricola del 2023, grazie al rapporto di ISMEA, ci si rende conto che si presentano dinamiche contrastanti: i valori assicurati totali superano i 10 miliardi di euro ( si tratta di un record con un +2,2% sul 2022), trainati principalmente dalle colture vegetali (+4,1%). Invece, i settori della zootecnia (-1,5%) e delle strutture aziendali (-3,6%) registrano cali. In particolare, le colture vegetali, che ricevono la maggior parte degli aiuti unionali, registrano una lieve riduzione delle tariffe assicurative medie (-0,33%), la prima registrata dal 2016. Nonostante ciò, l’aumento significativo dei valori assicurati ha comportato un incremento nella spesa per i premi (+0,5%): questo ha richiesto una riprogrammazione delle risorse finanziarie, con un anticipo di 100 milioni di euro dal fondo per le assicurazioni agevolate nel PSP 2023-2027.
Differentra tra Nord e Centro-Sud
Persistono, nel nostro paese, delle disparità territoriali e settoriali nell’uso degli strumenti di gestione del rischio con riferimento al mercato assicurativo agevolato. Il Nord Italia registra quasi l’80% dei valori assicurati, con più dei 2/3 dei valori nazionali che fanno riferimento ai 6 prodotti più assicurati, principalmente l’uva da vino con oltre il 30%. Contestualmente il report riporta un calo del numero di aziende assicurate (73.700 in totale: nel settore vegetale si è avuto un -4%) e degli ettari coperti (1,28 milioni, -1%). Questi dati dimostrano una certa selezione avversa e una concentrazione sia territoriale che settoriale, infatti vi è un aumento della dimensione media delle aziende assicurate che si assesta al di sopra dei 20 ettari.
Condizioni sfavorevoli
Il 2023, poi, è stato caratterizzato da condizioni meteoclimatiche particolarmente sfavorevoli: in alcune regioni si è avuta siccità seguita da intense precipitazioni e alluvioni, mentre soprattutto al Centro-Sud e nelle Isole (ma non solo) ci sono satte grandinate anomale e venti forti. Il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA) 2024, quindi, si inserisce in un contesto particoalrmente sfavorevole per gli eventi a cui è assoggettato il settore agricolo. Il suo ruolo è quello di introdurre novità normative mirate a razionalizzare e contenere la spesa pubblica, come la riduzione del 20% degli Standard Value e la ridefinizione dei parametri contributivi.
Se, poi, osserviamo il fronte delle riassicurazioni, ambito del mercato caratterizzato dall’abbandono recente da parte di diversi player, il PGRA 2024 reintroduce il pacchetto assicurativo per le avversità catastrofali, supportato dal Fondo di Riassicurazione pubblico gestito da ISMEA. Il Fondo, nel 2023, ha impegnato 120 milioni di euro e registrato un rapporto sinistri/premi del 142%. Non mancano, comunque, gli incentivi per le azioni di prevenzione e mitigazione del rischio: tra questi una maggiore contribuzione pubblica per chi adotta sistemi di difesa attiva e polizze monorischio grandine agevolate per i nuovi assicurati.
Fonte: ISMEA
Autore: Azzurra Giorgio
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