L'analisi dei mercati del frumento
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PREZZI STBILI PER TENERO, DURO ANCORA IN CALO

Gli andamenti della produzione globale e i suoi effetti sul mercato: l’analisi dei listini di Milano e Bologna

Continua il momento negativo nel mercato del frumento duro, compresi gli sfarinati. Una tendenza di prezzo dettata dall’offerta estera attuale e prevista, che compensa le difficoltà produttive nazionali, come spiegato nell’ultima analisi (leggi). Migliora invece il contesto per il frumento tenero, in seguito a notizie negative per la produzione provenienti dal Mar Nero.

L’ANDAMENTO DEI PREZZI SI SPIEGA CON LE STIME DI PRODUZIONE

Nel settimanale di informazione pubblicato dalla Borsa Merci di Bologna, dove vengono presentati i listini ufficiali, in prima pagina è proposto un interessante grafico. In esso sono rappresentati gli andamenti delle produzioni nei vari territori mondiali, in proporzione al loro peso sulla produzione mondiale, attraverso un grafico a torta redatto da Geoglam e aggiornato al 28 giugno scorso, che vi proponiamo di seguito.

Questa rappresentazione rende chiare le principali cause che hanno influenzato le quotazioni della materia prima nell’ultima settimana. Si notano le difficoltà di parte dell’UE e del Regno Unito, causate dall’insorgenza di patogeni e malattie e dall’eccessiva piovosità. Fattori che si riferiscono principalmente alla produzione del nord del continente, compresa la Pianura Padana, quindi più relativi al frumento tenero che a quello duro. Non si evidenziano le difficoltà affrontate per il frumento duro nel Sud Italia a causa della siccità, probabilmente perché si tratta di una produzione di poca rilevanza rispetto al totale UE.

Per quanto riguarda il mercato del frumento tenero, si notano le difficoltà di Russia e Ucraina, afferenti al territorio del Mar Nero, da cui sono pervenute le recenti notizie negative. La situazione è favorevole per la produzione nordamericana, sia in Canada che negli Stati Uniti, dato che influenzerà entrambi i mercati del Triticum. Maggior peso per il frumento duro lo sta avendo e probabilmente lo avrà per tutta la campagna, l’ottima produzione turca.

CALI PER FRUMENTO DURO E SEMOLE

Si continua infatti a risentire delle recenti vendite di frumento duro destinato al nostro Paese, proveniente dalla Turchia e dalla Tunisia. Gli effetti si manifestano con prezzi in ribasso per l’origine nord a Milano e per tutto il prodotto, eccetto quello di maggior qualità, a Bologna. Anche nelle altre sedi di scambio sparse per la Penisola si registrano cali, sebbene in modo non omogeneo. Questi andamenti provocano malcontento tra i produttori di molte zone d’Italia, già colpiti da grosse difficoltà produttive, come descritto nei nostri recenti articoli (leggi ).

Come affermato in apertura, cala anche il prezzo degli sfarinati, in modo deciso in entrambe le sedi analizzate. Uno sviluppo negativo per i lavorati che testimonia la scarsa domanda anche per la materia prima diffusa nelle piazze nostrane. Ulteriore riflesso di questa situazione sono i rialzi per alcune voci relative ai sottoprodotti, probabilmente meno disponibili con i molini che lavorano a ritmo controllato. Diminuiscono anche i mercati a termine a Chicago, a dimostrazione di una tendenza ribassista su scala globale.

PER IL FRUMENTO TENERO PROSPETTIVE DI CRESCITA IN UE, STABILI I FUTURE AMERICANI

Il mercato del frumento tenero vede prezzi stabili per l’origine nazionale, con alcuni plusvalori per l’origine estera a Bologna. Una leggera propensione al rialzo frutto, come affermato in apertura, delle notizie negative riguardo all’andamento della produzione nei territori del Mar Nero. Questa notizia si somma alle note difficoltà produttive dell’UE, evidenziate anche dal grafico analizzato in precedenza. Un contesto complessivo che porta a una crescita anche nei mercati fisici e a termine francesi, con scadenza a settembre, i più importanti a livello comunitario. Stabili invece i future con la stessa scadenza alla Borsa di Chicago, poiché le notizie negative provenienti da oltreoceano sono compensate da produzioni che si attendono sopra la media in quei territori. Nel complesso, infatti, le previsioni degli analisti indicano un’offerta capace di soddisfare la domanda globale.

 

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