Arrivano le prime valutazioni per il nuovo raccolto di grano duro nel sud Italia, mentre al nord le voci dedicate al prodotto nazionale, duro e tenero, restano non quotate. I primi responsi risultano essere positivi per il prodotto convenzionale e negativi per il biologico, in calo di 40 €/t.
LE PRIME VALUTAZIONI SONO STABILI O IN CRESCITA
Nel dettaglio il listino emesso a Foggia per il grano duro propone il fino invariato rispetto all’ultima valutazione, datata 28 maggio. Si riscontrano apprezzamenti per le classi merceologiche inferiori, +5 €/t per il “buono mercantile” e +10 €/t per il “mercantile”. Una buona notizia per i produttori del centro-sud, ancora impegnati nelle operazioni di trebbiatura ma in diversi casi con buona parte del raccolto già nei magazzini, privati o consortili, o in vendita. Al nord le operazioni di mietitura devono ancora entrare nel vivo. Le prime raccolte di frumento tenero in questi areali dovrebbero iniziare tra la fine di giugno e l’inizio di luglio come di consueto. A testimonianza di ciò la borsa di Milano viene proposta per la prima volta in questo 2025 non quotata sia per il tenero che per il duro di origine nazionale, come avvenuto già la settimana scorsa a Bologna.
Invariato il prodotto di origine estera nel capoluogo lombardo. Quello emiliano, al contrario, propone cali tra i 2 e i 5 €/t per il prodotto comunitario e apprezzamenti di 6 €/t per quello proveniente dal Canada. Andamenti difficili da interpretare, per quanto riguarda l’origine Ue, forse relativi ad un consolidamento delle buone prospettiva per il raccolto che si appresta ad iniziare. Tuttavia, in Francia nell’ultima settimana il prezzo del frumento tenero alla Borsa di Parigi ha mostrato un andamento positivo, recuperando dai minimi di inizio settimana e registrando un significativo rialzo tra mercoledì e giovedì, per poi stabilizzarsi.
CRESCONO I COSTI DI TRASPORTO E PEGGIORANO LE PREVISIONE DI RACCOLTO
I mercati extra-Ue intanto continuano a mostrare segnali ribassisti a listino, soprattutto riguardo al grano duro. Per questo cereale tutti i prezzi espressi in € nelle borse Nordamericane risultano essere in discesa, mentre restano stabili in $. Attualmente sembra che canadesi e statunitensi siano in attesa di avere dati più precisi sull’andamento dei raccolti europei. Per quanto riguarda le loro produzioni i segnali appaiono incerti, dopo le previsioni positive dei mesi precedenti di cui vi avevamo parlato (LEGGI). Ciò a causa della crescente siccità che intacca sia i raccolti sia le semine di grano duro in Canada, appena completate. In particolare si riscontrano diverse problematiche nelle nascite nelle principali aree produttive del Saskatchewan e dell’Alberta. Tale situazione sembra stia interessando anche Montana e North Dakota negli Stati Uniti.
Queste dinamiche danno buone speranze ai produttori italiani, lasciando intravedere sintomi di possibili futuri apprezzamenti a causa di una minor offerta. Altra buona notizia per i cerealicoltori nostrani è la battuta d’arresto subita dal trasporto marittimo per effetto dei maggiori rischi geopolitici legati al conflitto tra Israele e Iran, che ha fatto lievitare i costi assicurativi dei container. Sui mercati a termine, a Chicago, le quotazioni hanno vissuto un rally a metà settimana sui principali contratti grano, seguito da un ritracciamento a fine settimana. A Parigi, invece, il mercato si è mantenuto stabile, con scambi intensi ma senza movimenti sostanziali dei prezzi.
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