Prosegue l’intervista a Denis Bartolini, del dipartimento Ricerca e Sviluppo della Soc. Coop. Terremerse di Ravenna, sulla programmazione della stagione agraria in ottica di controllo delle infestanti. Nella prima parte dell’intervista (clicca per leggerla), abbiamo approfondito la necessità di tornare a pianificare il diserbo di pre-emergenza. Qui Denis Bartolini ci offre il suo parere sulle novità tra i prodotti ammessi per il 2025 e sulle strategie di controllo basate sul miglioramento varietale.
Denis Bartolini, ci sono novità importanti tra i prodotti ammessi?
«Purtroppo il 2025 non porta novità rilevanti tra i prodotti ammessi, a parte qualche nuova miscela, ma di principi attivi già presenti sul mercato. A mio parere, non si tratta di nulla di sostanzialmente innovativo. Queste nuove miscele potranno aiutare gli agricoltori in alcune situazioni, certamente…però a costi sicuramente più alti. E’ probabile, invece, che alcuni prodotti, importanti sia sui cereali che su altre colture, vedranno l’ultimo anno di utilizzo: a livello europeo, infatti, siamo in attesa dei decreti ufficiali dell’ultima riunione dello SCoPAFF».
E sul fronte della scelta varietale? Quali strategie possono aiutare a controllare meglio le malerbe?
«Sicuramente la scelta varietale è prima di tutto guidata dall’andamento del mercato, in particolare dal valore dei listini. Le caratteristiche rilevanti nella strategia di controllo delle infestanti vengono in secondo piano per un agricoltore. Esistono però delle caratteristiche che possono avere un ruolo importante e che sarebbero da tenere in considerazione: varietà che accestiscono più delle altre possono determinare un vantaggio. Questo grazie alla capacità di coprire il terreno circostante in minor tempo, riducendo lo spazio a disposizione delle malerbe.
Più in generale, nel controllo delle infestanti ormai anche le caratteristiche della coltura hanno un loro peso: se prima un erbicida ricopriva l’80-90% dell’importanza per il diserbo, posso affermare che adesso le peculiarità della coltura hanno raggiunto un 40-50% di questa importanza.
Agire già in fase di scelta varietale può aiutare gli agricoltori a non doversi ritrovare quando i problemi sono davvero critici, ma in un’ottica di prevenzione; per tanti questo significa cambiare il modo di lavorare e, sicuramente, non è certamente facile».