Rallentano gli apprezzamenti nelle voci a listino dedicate al mercato del frumento di Milano e Bologna. Ancora qualche passo avanti per tenero, soprattutto nel capoluogo lombardo, mentre il rialzo di duro si blocca del tutto.
DURO STABILE, CONTINUA IL MALCONTENTO DEI PRODUTTORI
Questa stagnazione nei prezzi del grano duro genera malcontento tra i produttori, delusi dagli scarsi rialzi nella sola voce “fino” osservati di recente. Come sottolineato da Emilio Vesia in una nostra recente intervista (LEGGI), i prezzi attuali non sono affatto remunerativi. Tale stabilità riflette l’incertezza internazionale, che influisce sempre significativamente sui prezzi. Dal Nord America arriva una spinta rialzista, nonostante il calo dei noli. In Canada, i prezzi del grano duro di prima qualità continuano a salire, spinti dalla riduzione dell’offerta dovuta a un raccolto deludente sia in termini qualitativi che quantitativi. Negli Stati Uniti si registra un recupero dei Future a Chicago (+1,71%) e la stabilità dei prezzi fisici, anche se la rivalutazione del dollaro fa aumentare i valori in euro.
Allo stesso tempo, tensioni ribassiste provengono dalla Turchia, da cui si dice siano in viaggio navi cariche di frumento duro dirette nel Mediterraneo, ma senza indicazioni precise sui porti di destinazione, e dal Mar Nero. Globalmente, sembra che le coperture, seppur di qualità inferiore rispetto al solito, siano sufficienti a soddisfare la domanda senza creare squilibri, a discapito dei produttori italiani, già penalizzati dai costi elevati e dalla siccità nell’ultima campagna.
RALLENTANO GLI APPREZZAMENTI DI TENERO IN UN CONTESTO INCERTO
Per quanto riguarda il frumento tenero, la situazione resta positiva, ma con un rallentamento degli aumenti rispetto a quelli analizzati una settimana fa (LEGGI). A Milano, le variazioni di prezzo sono dimezzate rispetto al martedì precedente, mentre Bologna mostra una quasi totale stabilità, ad eccezione della terza categoria. Gli scambi rimangono vivaci, ma orientati al breve termine, a causa di una costante incertezza nel contesto internazionale. A fronte della scarsa disponibilità Ue in questa annata, testimoniata dai continui rialzi dei prezzi nostrani del prodotto comunitario e nei listini francesi, le coperture dall’estero sembrano in grado di evitare rincari significativi. Le recenti piogge nelle aree produttive e le buone condizioni dei raccolti globali contribuiscono a limitare l’aumento dei prezzi.
In Nord America si osserva un mercato in calo, che non si riflette sui nostri prezzi a causa della rivalutazione del dollaro. Dal Mar Nero emergono ulteriori tensioni, anche se l’incertezza domina la comunicazione con i Paesi di quella regione, proprio come avviene per il mercato del grano duro. Capiremo meglio a fine mese le prospettive per questa annata, quando l’Usda presenterà i dati definitivi sui raccolti estivi.