Il mercato prosegue nella sua tendenza al rialzo, più marcata per frumento tenero e sottoprodotti, in attenuazione per duro. A stimolare gli apprezzamenti sono le stesse dinamiche descritte una settimana fa (leggi l’ultima analisi), ovvero in parte le preoccupazioni per i prossimi raccolti, scaturite dal clima, ed in parte un’onda speculativa.
TENERO IN RIALZO SU FISICO E ANCOR DI PIÙ NEI MERCATI A TERMINE
Partiamo dal mercato del frumento tenero. Qui le variazioni sono più numerose sia riguardo al prodotto nazionale sia per l’estero. A Milano crescono di 7 €/t il biscottiero e l’altri usi, di 5 €/t il panificabile e di il superiore, stabile il di forza. Andamento simile a Bologna con stabilità nella prima e seconda scelta e apprezzamenti di 7 e 5 €/t per terza e quarta. Questa crescita ad oggi è per lo più scaturita dal forte andamento rialzista a livello estero, com’è noto molto condizionante nel mercato del frumento. In Italia, infatti, ad oggi i raccolti non si prevedono abbondanti ma nemmeno molto deficitari.
Il clima umido nell’ovest del Vecchio Continente, al contrario, ha danneggiato ormai evidentemente le colture. Ciò preoccupa i mercati comunitari. Ne risultano rialzi compresi tra i 5 ed i 10 €/t presenti in tutte le voci dei listini italiani per il prodotto di origine Ue, e tra i 10 ed i 15 €/t sui mercati fisici francesi. Meno in tensione le voci dedicate al prodotto extracomunitario, nonostante notizie di difficoltà agronomiche per tenero anche in Russia ed in parte degli Usa. A livello finanziario sta agendo anche la speculazione in atto sulle commodities. Questa è spinta dal ritorno dei fondi d’investimento sul mercato, reso evidente da futures in forte apprezzamento. Le variazioni positive sui mercati a termine statunitense e francese sono infatti comprese tra i 14 ed i 17 €/t, con valori maggiori per i titoli dedicati al nuovo raccolto (scadenza settembre).
IL DURO RALLENTA, I SOTTOPRODOTTI NO
Nel duro è ormai certo che nella prossima campagna il prodotto italiano sarà meno del previsto, come spiegato ieri dal Crea al DurumDay di Foggia (leggi). Questa carenza presunta ha spinto i listini nostrani di recente ma nell’ultima settimana l’offerta estera pare abbia riequilibrato il mercato. La produzione di duro a livello mondiale, infatti, si prevede in crescita del 10 %, come affermato da Carlotta De Pasquale di Aretè sempre nel convegno pugliese. Per questo i rialzi si sono pressoché azzerati nelle borse di Milano, Bologna e Foggia, con la solo eccezione del +5 €/t alla voce fino nel capoluogo lombardo. Quotazioni in leggero calo sul mercato fisico francese. Nei mercati a termine sembra agire anche in questo settore l’onda speculativa, tuttavia ridotta in questo caso dalle previsioni sul raccolto descritte. Le variazione registrate non sono mai superiori ai +5 €/t.
Continua l’ottimo momento per il mercato dei sottoprodotti. Apprezzamenti si verificano per tutti i formati di prodotto derivato dalla lavorazioni, con valori compresi tra i +4 ed i +8 €/t a Bologna e Milano. Secondo alcuni esperti si tratta di una tendenza che potrà durare prossimamente, specie se i ritmi di lavorazione del frumento e la domanda di questo tipo di prodotto dovessero rimanere tali.
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