L'analisi dei mercati del frumento
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PERSISTONO I CALI

I deprezzamenti non si fermano: l’analisi dei listini di Milano e Bologna

Settimana segnata dal persistere dei ribassi sulle borse merci italiane. Come avvenuto nella scorsa (LEGGI), Milano registra una flessione solo per il grano duro (-3 €/t sia nazionale che estero), mentre a Bologna il calo coinvolge entrambe le tipologie di frumento. La sospensione dei dazi, pur considerando che rimangono quelli per il Canada, migliora lievemente il contesto commerciale. Tuttavia, l’incertezza generata dalla sua temporaneità e dai recenti accadimenti preoccupano gli operatori.

TENERO NAZIONALE  E COMUNITARIO IN CALO A BOLOGNA

I deprezzamenti bolognesi si mostrano consistenti per il grano di forza nazionale, che perde 8 €/t, mentre gli altri teneri nostrani scendono di 2 €/t. Situazione ancor più critica per le origini comunitarie, che registrano cadute più marcate (-10 e -15 €/t). In leggero rialzo le origine nordamericane, a causa delle preoccupazioni per la produttività negli States, colpiti dalla siccità in alcuni areali. Inoltre, sembra attenuarsi l’influenza della perdita valutaria del dollaro, dopo la recente sospensione di gran parte delle tariffe precedentemente imposte dagli USA. In questo frangente l’offerta, che continua ad essere per lo più proveniente dall’estero, risulta maggiore della domanda nelle piazze della penisola. Per quanto riguarda la porzione nazionale, persiste l’eccedenza della quota di frumento di forza, come si evince dal calo più marcato. A livello europeo, i raccolti procedono al meglio, soprattutto in Francia, ma per nell’attualità è l’offerta dal Mar Nero a causare le variazioni negative significative espresse a Bologna.

PERSISTE LA PRESSIONE AL RIBASSO PER DURO

Sul fronte del duro, la tendenza al ribasso non si attenua. A Milano viene proposto un calo di 3 €/t che interessa anche le origini estere. Bologna rileva un -5 €/t, in linea con quanto già accaduto nelle principali piazze meridionali. La pressione dell’offerta estera e l’avvicinarsi del nuovo raccolto contribuiscono a mantenere un mercato debole. In particolare continua ad essere l’offerta canadese a soddisfare le necessità dei molini. Il Paese dell’Acero non è rientrato nella sospensione di 90 giorni che ha interessato diverse nazione colpite nei giorni precedenti dai dazi trumpiani. La tariffa del 25% verso gli Usa dunque pesiste. In risposta, il primo ministro canadese Mark Carney ha annunciato l’intenzione di negoziare un “nuovo rapporto economico e di sicurezza” con gli Stati Uniti, evidenziando un cambiamento rispetto alla precedente posizione più rigida adottata dopo l’imposizione dei dazi da parte di Trump, ma per il momento non vi sono cambiamenti nelle barriere commerciali. 

Il difficile contesto di scambio sembra aver colpito anche i prodotti trasformati, con cali anche per le quotazioni relative alla semola presso la borsa di Bologna di 10 €/t. Le preoccupazioni del presidente di Italmopa Andrea Valente, di cui vi abbiamo dato conto nella precedente analisi, si sono rivelate fondate. Tornano a calare i sottoprodotti dopo un breve periodo di stabilità.

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