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RINVII SENZA FINE PER LE DOMANDE PAC

E’ arrivata la terza proroga per la chiusura delle domande PAC: cosa c’è che non va?

Sul fatto che almeno una parte dei problemi fosse legata alla Carta dei suoli, ci poteva essere un dubbio. Secondo le testimonianze raccolte da Grano italiano, però, i malfunzionamenti dell’applicativo sarebbero al cuore delle motivazioni che hanno portato ad un terzo rinvio per i termini di presentazione delle domande di aiuto della PAC per l’anno 2025.

Il decreto

Il decreto, a firma del Ministro Francesco Lollobrigida, è stato pubblicato il 14 luglio scorso ed è disponibile sul sito del MASAF (https://www.masaf.gov.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/23348). In sostanza, dopo l’intesa raggiunta tra il Governo e le Regioni il 10 luglio, il testo pubblicato dispone che i termini per la presentazione della domanda unificata della PAC sono posticipati al 31 luglio 2025. Ci sarà tempo per le domande presentate tardivamente fino al 25 agosto, data oltre la quale tutto quanto presentato sarà irricevibile.

Le domande “si piantano”

Sono stati mesi convulsi, infatti, per i CAA e gli uffici che si stanno occupando della domanda per le aziende agricole, oltre che per le stesse aziende: gli uffici che abbiamo interpellato, dal Nord al Sud, ci parlano di una estrema confusione, di domande a sistema che “si piantano”, di errori nelle funzionalità di interpretazione della Carta dei suoli e di una potenza di calcolo non sufficiente, con server aggiunti in corsa dai gestori dei sistemi informatici. A quanto ci raccontano i nostri contatti, si parla di errori grossolani: un esempio per tutti sono i prati con andane interpretati come vigneti.

C’è chi dice che i problemi maggiori si sono verificati per aver impiegato la Carta dello scorso anno, in alcune regioni in particolare. Sta di fatto che le segnalazioni di malfunzionamenti sarebbero un quantitativo molto elevato, aspetto che ha impedito agli uffici di poter completare le domande nei tempi utili, pur con il rinvio al 15 luglio. Già due rinvii avevano, infatti, spostato i termini a luglio ma questo non è stato sufficiente.

Proroghe da anni

L’impressione negli uffici territoriali interpellati da Grano italiano è che il progetto di innovazione digitale dei sistemi sia stato preso “sotto gamba”, senza una adeguata progettazione e programmazione. Le voci sono quelle del rimpianto di quando le domande venivano consegnate su carta e le operazioni di presentazione si chiudevano in maggio. Ad oggi, ci dicono che queste attività impegnano gli uffici preposti per circa una decina di mesi, a causa delle difficoltà e dei rinvii dei termini. Si tratta di una storia che si ripete ormai da anni. Speriamo che questo terzo rinvio sia davvero l’ultima proroga per il 2025.

Leggi la circolare di AGEA sulla proroga dei termini.

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