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I RISULTATI DELLA RETE FRUMENTO TENERO 24-25

Tutti i caratteri registrati dalla Rete nazionale tenero nelle prove sperimentali

Andiamo nel dettaglio dei risultati delle prove realizzate nell’ambito della Rete nazionale del frumento tenero, coordinata dal CREA e guidata da Patrizia Vaccino del CREA di Vercelli. I valori registrati per i principali caratteri agronomici, produttivi, merceologici e qualitativi di tutte le varietà in prova sono mostrati nelle tabelle presenti nel testo. Le tabelle sono riferite agli areali del Nord, del Centro e del Sud e rappresentano le varietà raggruppate nelle diverse classi qualitative. Infine, le diverse varietà sono ordinate per produzione decrescente. Ricordiamo, inoltre, che con riferimento ai caratteri qualitativi, il contenuto proteico è stato determinato dal gruppo di ricerca mediante spettroscopia NIR.

Rese in crescita al Nord

Nelle località del Nord Italia la produzione ha visto un incremento di 1,53 t/ha rispetto all’annata precedente, con un valore medio di 8,11 t/ha. La Lombardia e il Friuli-Venezia-Giulia hanno registrato incrementi significativi, rispettivamente +2,94 t/ha e +2,55 t/ha. L’Emilia Romagna, invece, ha ottenuto una produzione pressochè stabile (8,11 t/ha). Ciò è dovuto, in particolare, alla bassa resa registrata a Conselice (4,77 t/ha) per le abbondanti precipitazioni che hanno determinato asfissia radicale. Se guardiamo alle diverse classi qualitative, sono i biscottieri (classe FB) ad aver offerto le medie più elevate (8,31 t/ha), seguiti dalle classi dei panificabili (FP, 8,30 t/ha), panificabili superiori (FPS, 8,07 t/ha), ed di forza (FF, 7,22 t/ha).

Le varietà più produttive sono state tre frumenti panificabili: RGT Annapolis (8,97 t/ha) ed LG Alvarez (8,87 t/ha), entrambi al primo anno di valutazione, seguiti da Providence (8,82 t/ha) che ha avuto risultati simili allo scorso anno. La maggior parte dei frumenti panificabili ha offerto produzioni medie superiori alle 8 t/ha, mentre tra i panificabili superiori si sono distinti RGT Toronto e KWS Milanum, con 8,76 e 8,73 t/ha rispettivamente. Giorgione ha ottenuto la resa maggiore tra i frumenti di forza (7,69 t/ha). Tra i biscottieri, come anticipato, tutte le varietà hanno offerto buone produzioni, superiori alle 8 t/ha

L’altezza delle piante è stata inferiore allo scorso anno, mediamente di 2 cm, assestandosi su un valore di 86 cm. Alagir (FP) ha mostrato la taglia più elevata con 108 cm. Non vi sono criticità legate al peso ettolitrico, a differenza dello scorso anno. Il valore medio è di 79,0 kg/hL, con un minimo di 75,5 kg/hL per Brigitta (FP) ed un massimo di 81,8 kg/hL Alagir, sempre panificabile. Infine, molto elevato è stato il peso dei 1000 semi, anche se con una forbice ampia che va dai 34,8 g del frumento di forza Clarabella ai 49,7 g del biscottiero Concetta. Il contenuto proteico non è risultato molto elevato e ha valori simili allo scorso anno, risultando mediamente dell’11,7%.

Al Centro spiccano le Marche per le rese

Anche al Centro le rese medie crescono rispetto allo scorso anno (7,62 t/ha vs 6,98 t/ha), con i valori maggiori registrati nelle Marche (9,85 t/ha). Se guardiamo alle classi qualitative, sono i panificabili ad aver prodotto di più (7,81 t/ha), seguiti molto da vicino dai biscottieri e dai panificabili superiori (7,77 t/ha e 7,62 t/ha rispettivamente). Mentre i frumenti di forza si sono attestati ad una media di 6,63 t/ha.

La varietà RGT Scrambler (FP) si posiziona al primo posto per la produzione media, con 8,31 t/ha, e l’ottima stabilità (indice medio di 109, superiore a 100 in sei delle sette località di prova). Seguono i panificabili Carlotta e RGT Annapolis, con 8,20 t/ha, ed LG Alvarez (8,17 t/ha). Sono tutte varietà in prova per il primo anno che hanno registrato anche un indice superiore a 100 in tutti i campi ed una alta stabilità produttiva. Tra i frumenti panificabili superiori si distinguono KWS Alpinum (8,04 t/ha) e KWS Milanum (8,02 t/ha) che hanno mostrato anche una buona stabilità produttiva. Apulia ha le rese maggiori tra i frumenti di forza, con 6,88 t/ha. Infine, le varietà biscottiere in prova per il primo anno hanno tutte superato la resa del testimone Modern (7,29 t/ha).

Ampie oscillazioni si sono registrate per l’altezza delle piante, con un valore medio di 87 cm e una forbice tra 76 di Basaltic (FP) e 102 cm di Alagir (FP). Anche al Centro i pesi ettolitrici sono stati buoni, con una media di 79,4 kg/hL e tutte le varietà che hanno superato la soglia di 75 kg/hL. Come al Nord, il peso dei 1000 semi ha una forbice ampia, pur con un ottimo valore medio (43,4 g). Il contenuto proteico è mediamente superiore all’areale del Nord, con un valore medio del 12,4%.

Sud: varietà adatte per un clima che cambia

A differenza dello scorso anno, le prove al Sud sono state completate quasi nella totalità, al netto di quella di Catania che è stata esclusa per dati molto variabili e alcune perdite di granella. Anche a Baucina (PA) si sono notate grandi differenze tra i frumenti primaverili, facoltativi e invernali e, in alcuni casi, non si è completata la spigatura. Secondo quanto ci riferisce il gruppo di ricerca, questi fenomeni fanno notare come la coltivazione del frumento al meridione d’Italia debba orientarsi verso varietà particolarmente adatte e che non necessitano di vernalizzazione. Ciò è particolarmente vero in Sicilia ed è un chiaro segnale del cambiamento climatico in atto.

Osservando le rese medie dell’areale, esse si assestano sulle 5,04 t/ha, appena superiori rispetto alla scorsa stagione. In Puglia, a Foggia, si sono avute produzioni basse (4,39 t/ha) ma, in ogni caso, superiori rispetto a quelle della triste annata 23-24 (2,93 t/ha).

Sono i panificabili superiori ad aver mostrato i risultati migliori, con 5,27 t/ha, seguiti dai biscottieri (5,18 t/ha), dai panificabili (5,02 t/ha) e, più distanziati, dai frumenti di forza (4,56 t/ha). In quest’ultima categoria, come al Centro, Apulia si conferma la varietà più produttiva con 5,65 t/ha e un indice medio di 123.

Anche al Sud la taglia delle piante ha oscillazioni ampie, con una media di 84 cm. Nessuna criticità si è rilevata per il peso ettolitrico che è risultato molto buono, pari a 80,4 kg/hL. I valori maggiori sono stati raggiunti dai frumenti di forza con una media di 81,4 kg/hL. A differenza degli altri areali, al Sud il peso dei 1000 semi è discreto, con una media di 33,9 g ed una ampia forbice. Buono il contenuto proteico: la media è del 13,9% e il massimo è al 15,6% per la varietà Brigitta (FP).

 

Autore: Azzurra Giorgio

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