Il mercato nazionale del frumento resta in attesa del nuovo raccolto, in ritardo al nord e scarso al sud. La prima quotazione per il frumento duro, ufficializzata una settimana fa a Foggia (leggi l’ultima analisi di mercato), resta stabile. Per il frumento tenero continua il calo delle valutazioni relative al prodotto di origine estera e nei mercati internazionali.
LA MERCE ESTERA SOPPERISCE AL RITARDO
I ribassi si registrano soprattutto nella piazza maggiormente intersecata con il commercio globale, Milano, mentre Bologna mantiene sostanzialmente invariate le sue voci relative alla merce importata. La Granaria del capoluogo lombardo mostra nel dettaglio una variazione di -5 €/t per il prodotto comunitario e -10 €/t per quello proveniente da Usa e Canada. I deprezzamenti risultano ancor più marcati nei listini emessi in Francia, Russia e oltreoceano. Anche i mercati a termine registrano ulteriori cali, sia in Europa sul Matif sia a Chicago.
A causare questo contesto ribassista è per lo più l’arrivo del nuovo raccolto nel Nord America e in Russia, dove i riscontri si stanno dimostrando ottimi. Questo sta influenzando la disponibilità dell’offerta, nonostante a livello comunitario i raccolti siano in netto ritardo. In Francia come nel nord Italia si fatica ad entrare con le trebbie in campo a causa delle continue piogge. Questo sviluppo potrebbe ridurre il raccolto atteso, già non elevato a causa del clima freddo e troppo piovoso avuto nel ciclo colturale, come spiegato da Roberto Gavio nel nostro recente articolo (leggi). L’effetto immediato è la totale assenza di quotazioni nazionali anche in quest’ultima rilevazione di giugno.
CONFERMATO IL CALO PER DURO AL SUD
Nessun prezzo a listino anche per il frumento duro nei listini di Milano e Bologna. Dopo la prima valutazione di Foggia, stabile mercoledì a -13 €/t rispetto all’ultimo prezzo del mercato 2023/24, altre borse del sud Italia hanno iniziato a quotare il nuovo raccolto. Bari debutta con valori leggermente inferiori rispetto alla precedente campagna commerciale. Altamura segna una diminuzione di 3 €/t rispetto all’ultima mietitura. In controtendenza relativa è Napoli, che rimane stabile su livelli decisamente più alti.
La disponibilità interna, come sappiamo, sarà ridotta a causa della siccità. Secondo la Commissione Ue il raccolto italiano sarà in diminuzione del 9% rispetto ad un anno fa. A sopperire però vi è e vi sarà la merce di provenienza estera, comunitaria e non. I raccolti in Spagna e Grecia stanno portando risultati soddisfacenti. Negli Stati Uniti e in Canada calano le quotazioni della merce fisica ed i mercati a termine, grazie a riscontri ottimi dai raccolti. Vi è poi il prodotto di provenienza turca e russa a completare un quadro che dimostra la grande pressione esercitata dall’estero, capace di rimpiazzare agevolmente le carenze nostrane stimolando i cali espressi dalla maggioranza delle prime quotazioni. Stabili sfarinati e sottoprodotti.
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