Che fine ha fatto Granaio Italia? Abbiamo provato a fare il punto della situazione con alcuni CAA, rappresentanti di organizzazioni di agricoltori e stoccatori per capire se l’impalcatura del registro sia già utilizzabile, considerando che il primo trimestre valido per le registrazioni è partito il 1° luglio 2025. Inoltre, è obbligatorio eseguire le registrazioni entro il 20 ottobre 2025, pena sanzioni i cui importi sono già stati resi noti. L’ultimo intervento del legislatore, nuovamente giunto a modificare e chiarire, è il decreto del MASAF n. 0247318 del 3 giugno 2025: quest’ultimo riporta dettagli tecnici come codici di operazione e codici di prodotto, nonchè una tabella esemplificativa per la registrazione.
Situazione confusa sul territorio
I CAA e le associazioni di agricoltori che Grano italiano ha interpellato, però, ci parlano di una situazione confusa. Non è chiaro se i tecnici possano già accedere al sistema di registrazione sul SIAN. In ogni caso, non sarebbero state emanate circolari operative di dettaglio destinate agli uffici locali che dovrebbero supportare gli agricoltori tenuti alle comunicazioni sul registro. Mancherebbero ancora linee guida o istruzioni operative sul funzionamento del sistema, su come si debbano compilare e su chi sia tenuto concretamente a compilare le comunicazioni. Queste sono le lamentele che arrivano dai tecnici sul territorio.
Tutti convocati a Roma il 29 luglio
La buona notizia che ci giunge dal territorio è che il Ministero ha convocato a Roma per il 29 luglio 2025 i rappresentanti delle associazioni di agricoltori e degli altri soggetti economici interessati. L’obiettivo sarebbe condividere chiarimenti su Granaio Italia. Attendiamo, quindi, cosa verrà fuori da questo incontro, dove agricoltori e stoccatori porteranno numerose domande sullo svolgimento delle registrazioni.
A quanto ci viene riportato da uno stoccatore e un agricoltore, uno dei dubbi riguarderebbe l’obbligo di comunicazione su partite in uscita dalle aziende e in entrata presso gli stoccatori. In particolare, su chi sia tenuto ad eseguire la registrazione. Una delle disposizioni che mettono in disaccordo gli operatori sarebbe quella per cui l’obbligo di comunicazione al registro non si applica alle quantità trasferite in strutture private o associative alla trebbiatura. L’obbligo sarebbe in capo ai soggetti che gestiscono queste strutture.
Timori degli agricoltori
Molti agricoltori si lamentano della scarsa trasparenza che sottosta la soglia dei 30 e 40 tonnellate gestite in un anno da un soggetto (rispettivamente per grano duro e tenero). Sotto questi valori, infatti, non vi è obbligo di registrazione: come verranno gestite queste quantità? Verranno poi recuperate nel sistema di tracciamento in modo corretto? Vedremo cosa verrà fuori la prossima settimana e proveremo a tenervi aggiornati sugli sviluppi sulle nostre pagine.
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