Come ogni anno, anche per la stagione 24-25 SATA ha organizzato le sue giornate dimostrative dei campi sperimentali di Foggia e Alessandria. Con l’aiuto di Potito Gallo, tecnico sperimentatore di SATA per la Puglia, abbiamo ripercorso le prove sperimentali e le strategie messe in atto per la difesa del frumento duro in entrambi i campi.
Foggia: grano duro per la Filiera Connessa
Il campo di Foggia si è sviluppato grazie al lavoro condiviso tra aziende, tecnici e soggetti della filiera (tra cui stoccatori e mulini), sotto il nome di Filiera Connessa. La piattaforma è una vetrina operativa per il confronto varietale e di strategie di difesa, diserbo e nutrizione, localizzata presso l’azienda agricola Loffredo di Ascoli Satriano (Foggia).
In termini di andamento meteorologico, nella zona si sono verificate precipitazioni successivamente alla semina, il che ha permesso una buona emergenza e un buon accestimento, diversamente da quanto avvenuto nel 2024. Nel corso della stagione le temperature minime sono rimaste al di sopra dei 5 °C, al netto di alcuni cali termici nella prima decade di gennaio e nella seconda di marzo. Si sono, poi, verificate precipitazioni frequenti, anche se non particolarmente abbondanti, per un totale di 242 mm dalla semina fino alla metà di aprile. Le diverse strategie sono state applicate sulla varietà Secolo, seminata il 19/11/24 con una densità di 210 kg/ha, su minima lavorazione e in successione al peperone.
Diserbo tra le sfide più complesse per il duro
Le prove di diserbo, ci dice il tecnico di SATA, sono state particolarmente complesse, anche se molto interessanti: nel frumento duro, infatti, il controllo delle malerbe è una delle sfide principali, in particolare a causa del crescente fenomeno della resistenza ai meccanismi d’azione ALS e ACCASe. All’interno del campo sperimentale, inoltre, si è provveduto ad una semina artificiale di lolium multiflorum per incrementare la naturale presenza, a scopo sperimentale. A maggio, in ogni caso, si notava in campo la presenza di diverse specie di infestanti, graminacee e dicotiledoni, come lolium, fumaria, papavero, avena e senape selvatica.
Le strategie messe a confronto con le società partecipanti sono di diserbo in post-emergenza precoce, strategie combinate e in post-emergenza, applicate in due fasi distinte: nello specifico il 3 gennaio (fase 3-4 foglie vere) e il 13 febbraio (levata).
Per il controllo ottimale del lolium è fondamentale utilizzare delle strategie di controllo delle infestanti che prevedono l’impiego di diserbi di pre-emergenza o di pre-emergenza precoci; questi prodotti sono gli unici rimasti per contrastare l’annoso problema delle resistenze. Sul diserbo di lolium e papavero resistenze, in particolare, SATA ha effettuato una sperimentazione della durata di 2 anni, per il confronto di diverse soluzioni che includono anche pratiche di lavorazione del terreno.
Biostimolanti per un frumento più reattivo
Nel campo sperimentale sono state realizzate anche prove con biostimolanti, prodotti in grado di agire sulla fisiologia della pianta per ridurre gli effetti di stress abiotici e incrementare l’efficienza d’uso dell’azoto e di altri elementi nutritivi. In particolare, SATA ha testato le diverse soluzioni in tre momenti chiave, ovvero fine accestimento, levata e foglia bandiera. La tesi di confronto, rispetto a quelle delle società partecipanti, ha consistito nell’impiego di un fisioattivatore a base di idrolizzato proteico, con aggiunta di microelementi e acidi fulvici.
Alcune foto dell’evento vetrina di Aprile (foto di SATA Srl).
Difesa per la qualità alla filiera
L’obiettivo delle strategie di difesa del frumento duro è quello di proteggere la coltura dalle principali malattie fogliari e della spiga, oltre a garantire una qualità della granella elevata, in particolare in linea con gli standard richiesti dalle filiere. Si tratta, in ogni caso, di una sfida non semplice e sulla quale è sempre bene restare aggiornati.
SATA ha messo in pratica le sue strategie di difesa con due momenti di intervento, la levata ( il 6 marzo) e la spigatura (il 10 aprile). Già a partire dalla levata (prima decade di marzo), infatti, in campo si è presentato l’oidio, favorito dalle particolari condizioni meteorologiche.
Oltre alle strategie delle società partecipanti, i tecnici hanno inserito alcune tesi di confronto che includessero diversi meccanismi d’azione delle famiglie chimiche disponibili sul mercato. Tra queste: applicazione in levata di una miscela di 2 SDHI (BiXAFEN e Fluopyram) e 1 triazolo (Protioconazolo), in spigatura di una miscela di protioconazolo e spiroxamina. Applicazione in levata di una miscela di strobirulina + triazolo, in spigatura di una miscela di 2 triazoli (difenoconazolo + prothioconazolo). Nella tesi più semplice, applicazione di trazoli (tetraconazolo) in levata e Tebuconazolo in spigatura. Infine, applicazione in levata di una strobirulina (azoxystrobin) e in spigatura di una miscela di triazolo (protio) e un SDHI (benzovindiflupir).
Come ci ricorda Potito Gallo, sebbene lo sviluppo di resistenze nell’ambito dei fungicidi siano meno preoccuparti rispetto a quello degli erbicidi, è sempre buona norma mettere in atto strategie che coinvolgono meccanismi d’azione diversi.
Sulle pagine di Grano italiano potremo avere anche una visione dei risultati del campo, una volta che saranno completati il raccolto e le attività di analisi del prodotto.
Leggi anche: A ROVIGO LA FILIERA E’ CONNESSA
Autore: Azzurra Giorgio
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