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SPECULATORI E GRANAI

I trader si interrogano sui prezzi del frumento

I trader finanziari stanno monitorando il crollo dei prezzi del grano e si interrogano se la soglia dei 500 dollari, con uno scivolone del 4,7% in un mese, sia una opportunità o un rischio per chi commercia in strumenti finanziari che utilizzano il prezzo internazionale come indice. Il tema non riguarda direttamente chi coltiva frumento se non perché gli speculatori influenzano la dinamica dei prezzi, ma sono interessanti le considerazioni che circolano tra i trader. Per prima cosa, loro osservano la produzione globale e rilevano che Australia e Argentina hanno registrato raccolti record, un dato che induce al ribasso dei prezzi, soprattutto perché si somma alle scorte già elevate. Questo fattore però potrebbe già esser considerato “scontato” dal mercato. Un altro fattore depressivo è l’esaurirsi della premialità legata alla guerra in Ucraina, un elemento di squilibrio che si è già assestato. La concorrenza aggressiva dei Paesi del Mar Nero e la svalutazione del russo hanno inciso, come pure la speculazione e la ciclica debolezza dei prezzi d’estate. Tutte cose già note. Allora cosa si prevede? Si prevede instabilità: i trader con stinto reattivo vedranno nell’ulteriore ribasso la possibilità di un rimbalzo tecnico mentre investitori con un orizzonte temporale più ampio potrebbero interpretare questa fase come un’opportunità per accumulare gradualmente posizioni su una commodity destinata a rimanere fondamentale nei consumi alimentari globali. La speculazione mondiale si prepara insomma a cavalcare il pur minimo movimento dei listini. Prepariamoci.

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