La stabilità caratterizza i mercati. La mattinata di martedì a Milano e quella di giovedì a Bologna consegnano listini invariati per tutte le voci dei mercati nazionali di frumento duro e tenero. le poche variazioni registrate sono quelle positive per alcuni grani teneri comunitari a Bologna e quelle negative per i sottoprodotti della lavorazione delle materie prime in entrambe le borse.
PER TENERO STABILITÀ CON PROSPETTIVE DI RIALZO DALL’ESTERO
Quest’ultima variazione è riconducibile alla maggior offerta in questa fase ancora prossima all’ultimo raccolto nella nostra fascia climatica, periodo in cui i molini non possono evitare di aumentare il ritmo della lavorazione avendo la possibilità di acquistare a prezzi inferiori. L’altro cambiamento citato testimonia un’inversione di tendenza sui mercati, a livello Ue e su scala globale. In Europa è ormai certo che vi saranno defezioni dalla produzione francese, la più influente a livello comunitario per il grano tenero. Queste sembrano essere sia relative alla quantità sia alla quantità, lasciando prevedere non solo un clima più rialzista nel prossimo futuro ma anche la possibilità di avere maggior differenza tra i grani di forza e le classi inferiori.
A livello globale si registrano maggiori preoccupazioni per il raccolto russo, dove le quotazione restano stabili per il prodotto di forza, e per le prospettive climatiche in Sudamerica. Criticità che portano sia i listini fisici che i mercati a termine a invertire la rotta rispetto a una settimana fa (leggi l’ultima analisi), registrando variazioni positive. A Chicago e a Parigi il future sul grano tenero è in crescita, così come molti mercati fisici comunitari e internazionali. Queste dinamiche potrebbero a breve ripercuotersi anche sul prodotto nostrano, anche se per il momento domanda ed offerta sembrano in equilibrio mantenendo i prezzi invariati, con i compratori che attendono proprio di chiarire quali siano le reali disponibilità su scala globale.
ANCHE IL PREZZO DEL DURO È STABILE MA IL FUTURO APPARE MENO ROSEO
Anche per il mercato del frumento duro si registra un clima di attesa e stabilità a listino ma in questo caso con tendenza al ribasso più che al rialzo dall’estero ed un numero di scambi ridotto ai minimi. La disponibilità di merce continua ad essere buona nel mondo, stimata dalla Commissione Ue in oltre 35,1 milioni di tonnellate. Un quantitativo che pare capace di sopperire al deficit produttivo nostrano, grazie alle buone produzioni comunitarie e internazionali. I produttori italiani, più volte lamentatisi dei prezzi attuali anche ai nostri microfoni (leggi), sembrano destinati a vendere alle insoddisfacenti e non remunerative cifre attuali. Per il momento i mercati restano fermi in tutta la Penisola e nelle principali sale di contrattazione estere, dopo i forti cali delle scorse settimane. Un unico barlume di speranza è dato dal Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago, in leggero aumento per le scadenze di dicembre.
ARRIVA GRANAIO ITALIA
Un’ultima notizia arriva infine dal “decreto Agricoltura” del maggio 2024, convertito in legge lo scorso 24 luglio. Questo introduce il nuovo sistema di registrazione telematica delle movimentazioni di cereali in Italia, chiamato “Granaio Italia”. L’obiettivo è monitorare le movimentazioni di cereali, sia nazionali che importati, fornendo informazioni precise. Il sistema entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, con regole applicative da stabilire entro il prossimo 22 settembre. Le movimentazioni saranno registrate sul Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) in forma cumulativa e trimestrale. L’obbligo di registrazione riguarda aziende agricole, cooperative, consorzi e imprese commerciali, superate le soglie di volume per singolo cereale che vi proponiamo di seguito nella tabella redatta dall’Informatore Agrario.
Sono esentate dalla registrazione le operazioni di trasformazione, i cereali trasformati, le aziende che svolgono prevalentemente attività di allevamento e le aziende produttrici di mangimi. Chi non rispetta le regole è soggetto a sanzioni amministrative che variano tra 500 e 4.000 euro. I controlli saranno effettuati dall’Ispettorato centrale del Masaf. Le linee guida operative saranno elaborate dall’Agea, gestore del Sian.