Prosegue l’analisi degli interventi SRA in arrivo con i bandi del 2025, con i dettagli diffusi dalla Regione Lombardia sulle misure relative a cover crop, gestione di prati e pascoli e infrastrutture ecologiche (leggi la prima parte dell’articolo).
L’analisi è stata realizzata con il supporto dei chiarimenti comunicati dall’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova, nell’ambito di un webinar tenuto lo scorso 17 dicembre.
Cover crop – SRA06
L’intervento, dal titolo Cover crops, premia coloro che si impegnano a seminare colture di copertura sulle superfici a seminativo con l’azione seguente:
6.1 Colture di copertura –> premio di 300 euro/ettaro
Semina annuale di colture cosiddette cover crops, ovvero Avena strigosa, Segale, Senape bianca, Facelia, Rafano, Veccia vellutata/ del Bengala, Trifoglio alessandrino, Sorgo, Panico, Vigna, Crotalaria e Loiessa, in purezza o miscuglio. Gli agricoltori devono, comunque, verificare le specie previste nel bando. L’impegno della semina deve durare 5 anni e le colture devono rimanere in campo per almeno 120 giorni. A seguire, dovranno essere sovesciate o allettate e lasciate come pacciamatura. Sono esclusi dalla misura i prati avvicendati e i terreni lasciati a riposo.
E’ importante ricordare che la cover crop deve essere seminata entro 30 giorni dalla raccolta della coltura precedente e la semina della coltura successiva deve avvenire entro 30 giorni dal termine della cover crop. Le colture di copertura autunno-vernine non possono essere terminate prima della fine di febbraio.
Inoltre, sulle colture non si possono impiegare fertilizzanti di tipo chimico, presidi fitosanitari o diserbanti, nè vi si può far pascolare il bestiame. Poichè le cover crop vanno seminate effettivamente ogni anno e non sono previste nè l’autosemina, nè il ricaccio, è bene che gli agricoltori che aderiscono conservino la fattura di acquisto della semente e l’etichetta della stessa.
Prati e pascoli permanenti – SRA08
L’intervento, dal titolo Gestione dei prati e dei pascoli permanenti, premia coloro che si impegnano nell’azione seguente:
8.1 Gestione sostenibile dei prati permanenti –> premio di 110 euro/ettaro
All’interno dei prati permanenti oggetto dell’impegno si possono effettuare solo 4 sfalci rispetto ai 5 ordinari, utilizzando barre di involo per tutelare la fauna selvatica. L’ultimo sfalcio, poi, va eseguito entro i tempi previsti nel bando.
Sulle superfici bisogna assicurare il contenimento meccanico o manuale della flora invasiva relativamente a specie arbustive, arboree e erbacee, potendo utilizzare solo diserbanti ammessi in agricoltura biologica. Non è possibile distribuire fertilizzanti chimici di sintesi e si possono impiegare prodotti fitosanitari solo se ammessi in agricoltura biologica. I fertilizzanti organici sono impiegabili solo se le matrici sono ricomprese tra quelle definite nel Reg. UE 2019/1009.
E’ importante ricordare che sono ammissibili appezzamenti fissi, destinati a prato permanente, in comuni di pianura ISTAT e con estensione minima di 1 ettaro. Inoltre, è necessario che l’agricoltore aderente conservi le foto georeferenziate degli sfalci, obbligo che ha incrementato la complessità della misura e scoraggiato molti nel bando precedente (l’adesione registrata in Regione Lombardia è stata bassa).
Infrastrutture ecologiche – SRA10
L’intervento, dal titolo Gestione attiva infrastrutture ecologiche, premia la gestione attiva di fasce tampone boscate, siepi, filari, zone umide e marcite (si tratta di infrastrutture realizzate e collaudate dal 2022 con la sottomisura 4.4 del PSR 2014-22 e con l’SRD04 del PSP 2023-27). In particolare:
- premio per fasce tampone, siepi e filari: 600 euro/ ettaro
- premio per zone umide: 600 euro/ ettaro
- premio per marcite: 450 euro/ ettaro
Anche qui l’impegno è per 5 anni, su appezzamenti fissi, per una superficie minima di 1 ettaro per le marcite e pari alla superficie collaudata per gli interventi realizzati con le misure citate qui sopra.
Per ciascun gruppo di infrastrutture vi sono obblighi specifici. Per le zone umide, ad esempio, citiamo il mantenimento di un adeguato livello idrico con profondità variabili, massimo 2 metri, per almeno 8 mesi. Per le fasce tampone boscate, le siepi e i filari, invece, citiamo la regolamentazione delle potature strutturali e l’asportazione dei residui di potatura.
Autore: Azzurra Giorgio
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