Suolo più sano e rese più alte? Con l’agricoltura conservativa si può.
Secondo uno studio dei ricercatori della China Agricultural University appena pubblicato su Nature Communications, l’agricoltura conservativa può dare un contributo fondamentale per sostenere la sicurezza alimentare globale nelle attuali condizioni di cambiamento climatico. Le pratiche conservative, infatti, riescono a migliorare la salute del suolo e a sostenere le rese colturali rispetto all’agricoltura convenzionale.
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Il parere del tecnico di ICL Italia
Diego Guarise, tecnico agronomo di ICL Italia, conferma i vantaggi che l’agricoltura conservativa può apportare ai cerealicoltori: «l’agricoltura conservativa, sia semina su sodo che minima lavorazione, aiuta ad aumentare il carbonio organico nel suolo, specialmente in zone aride e terreni scarsi in sostanza organica. Si ha anche un miglioramento dell’attività biologica dei terreni coltivati e un aumento di immagazzinamento dell’acqua. I benefici sono sia sulla produzione agricola (migliore resa ad ettaro), sia ambientali – per la maggior C02 stoccata nel suolo».
E prosegue: «anche le colture di copertura, come i sovesci intercalari tra una coltura principale e l’altra, possono dare aumenti di sostanza organica e una minor perdita di elementi nutritivi ed erosione nei terreni coltivati. Oltretutto, con l’agricoltura conservativa si velocizzano e semplificano (minor costi) gli interventi di preparazione del terreno per le semine, rispetto alle lavorazioni convenzionali che prevedono più passaggi e maggiori costi totali. Quindi, vantaggi sia economici, come maggior produzione e minor costi, che ambientali in termini di minor perdita di elementi nutritivi e maggior sequestro di CO2».
La ricerca
I ricercatori hanno realizzato un esperimento in campo nel corso di 8 annate agrarie, in una pianura della Cina Settentrionale. Alternando la coltivazione del frumento in inverno a quella del mais in estate, hanno confrontato gli effetti delle pratiche di agricoltura conservativa con quelle di agricoltura convenzionale. Da un lato si aveva copertura permanente del suolo con residui e assenza di lavorazione del terreno, dall’altro rimozione dei residui e lavorazioni annuali. Hanno, inoltre, applicato due livelli di calore diverso: uno era relativo alla temperatura ambiente, l’altro simulava un riscaldamento di +2 gradi centigradi con dei riscaldatori ad infrarossi.
Suolo più sano e rese più alte
Lo studio, quindi, ha confrontato le pratiche conservative e quelle convenzionali, valutando gli effetti del riscaldamento sulla salute del suolo e sulla resa delle colture. L’ipotesi dei ricercatori era che le pratiche conservative migliorassero la produttività, in condizioni di aumento di temperatura. Questo attraverso un incrementato apporto di carbonio in superficie e nel suolo profondo, nonché stimolando al crescita microbica.
Con riferimento alla salute del suolo, lo studio ha valutato 17 proprietà che compongono un indice aggregato (Cornell Soil Health Assessment). Il valore nel caso delle pratiche di agricoltura conservativa è risultato superiore al caso delle pratiche convenzionali del 21,5% e del 7,1%, rispettivamente alle profondità di 0-5 cm e di 5-15 cm in condizioni di temperatura ambiente. In caso di riscaldamento, il vantaggio è stato amplificato fino a +31,4% e + 10,1% ai due diversi livelli di profondità.
Per quanto riguarda le rese, invece, i cambiamenti generati dal riscaldamento nella biomassa microbica e nella diversità delle popolazioni fungine sono direttamente collegati ad un incremento delle rese di frumento nell’arco degli 8 anni. Questo è stato registrato nelle condizioni di agricoltura conservativa.
Cosa cambia nel suolo
«Il riscaldamento indotto ha innescato cambiamenti nella diversità fungina e nella composizione della comunità del suolo e ha portato a un miglioramento della salute del suolo in agricoltura conservativa. In particolare, maggiore infiltrazione e stoccaggio dell’acqua, ciclo del carbonio e dei nutrienti e attività microbica. Il miglioramento della salute del suolo e i cambiamenti nella diversità fungina del suolo hanno contribuito a maggiori rese delle colture in agricoltura conservativa.
Le frecce in su o in giù mostrano una risposta aumentata o diminuita degli indicatori di salute del suolo al riscaldamento in agricoltura conservativa. I trend lineari hanno indicato gli effetti del riscaldamento sulle rese delle colture e sugli indicatori di salute del suolo nel tempo in agricoltura conservativa. MWD, mean weight diameter; R0,25, contenuto di aggregati con dimensioni delle particelle superiori a 0,25 mm; DOC dissolved organic carbon, SOC soil organic carbon, NO3− nitrato, AK potassio disponibile, MBC microbial biomass carbon, MBN microbial biomass nitrogen».
Fonte: Conservation agriculture improves soil health and sustains crop yields after long-term warming – Teng, J., Hou, R., Dungait, J.A.J. et al. Conservation agriculture improves soil health and sustains crop yields after long-term warming. Nat Commun 15, 8785 (2024). https://doi.org/10.1038/s41467-024-53169-6
Autore: Azzurra Giorgio
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