L'analisi dei mercati del frumento
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TENERO RITORNA AD APPREZZARSI

Quotazioni in crescita per tenero: l’analisi dei listini di Milano e Bologna

Si registra un ritorno all’aumento delle quotazioni relative al frumento tenero, sia per il prodotto nazionale sia per quello d’importazione. A Bologna, l’apprezzamento riguarda tutte le categorie, ad eccezione del grano di forza, ancora maggiormente disponibile. Il grano duro, invece, resta stabile a listino.

PER DURO I COMPRATORI SI ORGANIZZANO CON LE COPERTURE ESTERE

Come già evidenziato nell’analisi precedente (LEGGI), la disponibilità di grano duro a livello nazionale è ormai minima. Tuttavia, la domanda non sembra risentire di questa carenza, mostrando scarso interesse per il prodotto italiano e determinando scambi quasi nulli. Anche le prospettive per il prossimo raccolto indicano un deficit rispetto ai consumi. A livello europeo, il vecchio raccolto è ormai commercializzato, mentre il nuovo per il 2025 si presenta in buone condizioni ma con volumi simili al 2024, quindi inferiori ai fabbisogni. In questo scenario, i compratori italiani si concentrano maggiormente sulle dinamiche internazionali, analizzando le disponibilità dei vari Paesi esportatori per pianificare le forniture.

Le principali origini delle importazioni restano Canada, Mar Nero (Russia e Turchia) e USA, ma rimane da capire come queste nazioni proporranno la loro merce sul mercato globale. I raccolti stanno procedendo senza eventi catastrofici, pur con la persistente siccità negli Stati Uniti. Inoltre, le politiche commerciali internazionali risultano particolarmente incerte. Attualmente, il mercato internazionale ha arrestato la corsa al rialzo avviata a metà gennaio, con stabilità nelle quotazioni europee e nordamericane. Si registrano leggere variazioni sui listini di Toronto e per il Northern Durum negli USA, influenzate dall’andamento del dollaro. Nel frattempo, i noli marittimi restano bassi, mentre il Future sul Durum a Chicago mostra un lento recupero.

LE QUOTAZIONI DEL TENERO RITORNANO A CRESCERE MA NON PER IL DI FORZA

Il mercato del frumento tenero ritorna a mostrare diffusi rialzi. Martedì a Milano gli aumenti hanno riguardato soprattutto il prodotto di origine comunitaria e nordamericana, mentre giovedì a Bologna si sono registrati apprezzamenti su quasi tutte le categorie, inclusi i frumenti nazionali. L’unica eccezione è rappresentata dai grani di forza, la cui quotazione resta stabile da mesi, con uno spread sempre più ridotto rispetto alle altre classi merceologiche. Tuttavia, come spiegato di recente, la maggiore remunerazione di questi grani continua a incentivarne la coltivazione. Secondo Massimo Bertone, anche nell’attuale campagna i cerealicoltori hanno preferito seminare grani di forza a discapito delle classi inferiori. Il costante apprezzamento di biscottieri, panificabili e altre categorie, dovuto alla scarsa disponibilità attuale e prevista fino alla metà del 2026, potrebbe modificare questa tendenza, anche se finora non si registrano cambiamenti significativi.

Il recente aumento delle quotazioni, diffuso per tutte le origini, sembra essere legato agli sviluppi climatici e alle scelte politiche dei Paesi esportatori. La domanda europea è preoccupata per l’andamento del nuovo raccolto in Francia, nonostante le stime di produzione rimangano in crescita. Inoltre, le nuove quote russe e il conflitto in Ucraina continuano a esercitare pressione sui prezzi. Come fattore di bilanciamento attuale si conferma un ottimo raccolto in Australia, che potrebbe garantire coperture nei mesi che precedono la prossima trebbiatura nell’emisfero nord.

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