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TENERO AL SUD?

Le considerazioni di alcuni attori della filiera sui risultati delle prove della Rete Nazionale frumento tenero

Anche quest’anno Grano Italiano ha pubblicato i risultati delle prove varietali della Rete nazionale del frumento tenero, coordinata dal CREA e guidata da Patrizia Vaccino. La campagna 2024-25, decisamente più favorevole dal punto di vista meteorologico, ha mostrato un incremento considerevole delle rese nel Nord Italia: +1,53 t/ha rispetto all’anno precedente, raggiungendo una media di 8,11 t/ha. Rese in crescita anche al Centro, con valori record nelle Marche, dove le medie sono di 9,85 t/ha. Al Sud, finalmente, quasi tutte le prove sono state completate grazie a condizioni ambientali di gran lunga meno critiche rispetto alla stagione precedente.

Al Nord valori proteici bassi

Al Nord la classe qualitativa più performante è quella dei biscottieri, con una resa media di 8,31 t/ha. I panificabili, in ogni caso, non sono lontani, con 8,30 t/ha. A differenza della campagna 23-24, quest’anno non si rilevano criticità legate al peso ettolitrico. Il valore medio è di 79,0 kg/hL, con un minimo di 75,5 kg/hL per la varietà Brigitta ed un massimo di 81,8 kg/hL Alagir, entrambi panificabili. Il peso dei 1000 semi, invece, è stato molto elevato mediamente: la forbice è ampia, dai 34,8 g del frumento di forza Clarabella ai 49,7 g del biscottiero Concetta.

Il contenuto proteico, inoltre, con una media dell’11,7% è risultato particolarmente basso: «le rese tendenzialmente più elevate della media hanno portato a valori proteici più bassi della media stessa, poichè le concimazioni azotate in fase di botticella non hanno tenuto conto del potenziale produttivo che si poteva intuire già a fine marzo». Questo è il commento sui risultati dichiarato a Grano italiano da Marco Gorni Silvestrini, società consortile composta da stoccatori privati e cooperative, con anche aziende agricole e società sementiere tra i soci costitutori.

Il futuro del tenero al Sud

Gli areali del Centro e del Sud hanno visto rese superiori alla stagione precedente, seppur di poco al meridione. Nelle regioni centrali sono i panificabili a guidare con rese medie di 7,81 t/ha, seguiti da biscottieri e panificabili superiori ad una piccola distanza. Al Sud, sono i panificabili superiori a guidare le rese medie, con 5,27 t/ha, con i biscottieri e i panificabili non lontani. I pesi ettolitrici sono molto buoni in entrambi gli areali, con 79,4 kg/hL al Centro e 80,4 kg/hL al Sud.

Il contenuto proteico è migliore dell’areale settentrionale, con una media del 12,4% al Centro e del 13,9% al Sud. Qui la varietà di frumento panificabile Brigitta ha raggiunto il valore massimo del 15,9%.

Mai come in questo momento la coltivazione del tenero sta concentrando gli interessi di numerosi agricoltori e attori della filiera anche nelle regioni meridionali. Sono i mercati a spingere questa tendenza, con i prezzi del grano duro che non soddisfano non solo i produttori ma anche gli ammassatori. Elio Lo Conte, uno degli amministratori dell’azienda Pineta Srl, che si occupa di commercio e stoccaggio di cereali con alle spalle una storia di tre generazioni, ha dichiarato a Grano italiano: «anche nelle regioni del Sud Italia, in considerazione della diminuzione dei prezzi del frumento duro, stiamo valutando per le prossime semine la possibilità di aumentare le superfici coltivate a grano tenero. Stiamo, quindi, attenzionando questa coltura che, solitamente, è poco diffusa nelle nostre zone».

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Autore: Azzurra Giorgio

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