L'analisi dei mercati del frumento
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TERZA SETTIMANA DI RIALZI PER DURO

Duro ancora in crescita: l’analisi dei listini di Milano e Bologna

Il grano duro si apprezza per la terza settimana consecutiva nelle borse merci nazionali. Pressoché stabile il tenero, con leggere variazioni solo per alcune voci alla borsa di Bologna.

IL RUSH POSITIVO CONTINUERÀ?

L’apprezzamento per il frumento duro è influenzato dalla scarsità dell’offerta, come avvenuto la scorsa settimana (LEGGI). In questo frangente la domanda nazionale fatica a colmare la carenza interna di merce disponibile, in essere fin dalla raccolta considerando le produzioni del 2024. L’effetto di ciò si manifesta solo ora in quanto le coperture estere sono diventate più carenti. A livello comunitario la disponibilità è ormai agli sgoccioli  mentre la merce di origine americana sul mercato é meno in seguito alla chiusura dei porti più settentrionali. Questa situazione però non sembra destinata a durare molto. Una svolta potrebbe arrivare a partire dalla prossima settimana, la prima in cui saranno in essere le nuove regole commerciali tra USA e Canada, che potrebbero modificare gli andamenti di mercato a livello globale. Continuano a calare, inoltre, i prezzi dei noli di trasporto, mai così bassi da febbraio 2023.

Intanto le colture in campo sembrano procedere nel migliore dei modi, sia a livello nazionale sia in UE. Questo buon andamento sembra non possa comunque evitare un raccolto italiano 2025 più scarso del già deficitario 2024. Uno sviluppo inevitabile in seguito a prezzi di mercato non remunerativi per i produttori negli ultimi mesi.

SOTTOPRODOTTI -50 €/T IN 3 SETTIMANE

Il mercato del grano tenero intanto resta sostanzialmente stabile, soprattutto alla voce dedicata al prodotto di forza. Le leggere variazioni di Bologna continuano a interessare le classi minori. Gli scambi sono nella media ed il nuovo raccolto procede senza problemi. A livello internazionale l’attenzione è rivolta agli andamenti nei mercati americani e dell’est. La Russia riduce l’export mentre l’Ucraina lo aumenta, in particolare modo verso l’Europa. Oltreoceano si attendono gli effetti dei dazi imposti dall’Usa ai Paesi confinanti.

Continuano i forti deprezzamenti per i sottoprodotti. Dalla ripresa delle contrattazioni nel nuovo anno questi hanno registrato cali fino a 50 €/t, in pochissime sedute.

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