Le risorse per il Piano Transizione 5.0 sono esaurite: chi vuole, può tentare la procedura di prenotazione ma non è assicurata alcuna copertura per gli importi richiesti. In base all’ordine cronologico di trasmissione della procedura telematica, l’impresa riceverà comunicazione nel caso di nuova disponibilità delle risorse.
Brutte notizie per le aziende agricole che avevano in piano investimenti in nuovi macchinari o nuove tecnologie. La comunicazione, data dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, sta destando preoccupazione, in particolare se valutata in combinazione con l’articolo 26 della legge di bilancio che esclude i contributi INPS e INAIL dal meccanismo di compensazione del credito d’imposta.
Il Piano Transizione 5.0
Il Piano Transizione 5.0 è nato come estensione e potenziamento dei piani precedenti (come il Piano Transizione 4.0) per sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane, comprese quelle del settore agricolo. Le imprese agricole, in particolare, avevano la possibilità di beneficiare di un credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, destinati alle strutture produttive italiane, volti alla digitalizzazione, all’efficienza energetica e all’ammodernamento tecnologico (ad esempio trattori e sensoristica). L’enfasi era posta sulla necessità di sostituire macchinari obsoleti con macchinari nuovi, conformi a standard più elevati.
Risorse esaurite per Transizione 5.0
Per il biennio 2024-2025 il piano prevedeva una dotazione complessiva pari a circa 12,7 miliardi di euro per tutte le imprese, incluse quelle agricole. L’accesso era possibile con la prenotazione del credito d’imposta attraverso una procedura telematica: l’impresa doveva impegnarsi a realizzare l’investimento entro una data specifica.
Nonostante le intenzioni, però, stanno emergendo alcuni problemi rilevanti, soprattutto per l’agricoltura. Con decreto del 6 novembre 2025, infatti, il MIMIT ha comunicato che le risorse disponibili per il Piano Transizione 5.0 sono esaurite. Nonostante la dichiarazione per cui “nuove prenotazioni sono ancora possibili fino al 31 dicembre 2025: verranno gestite in ordine cronologico in caso di disponibilità di nuove risorse”, la comunicazione risulta chiara. Non c’è più spazio perchè non ci sono più risorse…
Dal credito d’imposta all’iper-ammortamento
Cosa accadrà dal prossimo anno? Con la legge di bilancio 2026 il Governo italiano ha annunciato che il meccanismo dei crediti di imposta, tipico dei Piani Transizione 4.0 e 5.0, verrà abbandonato in favore di un ritorno al sistema di maggiorazione degli ammortamenti. Si parla del cosiddetto iper-ammortamento. Ci sarebbe un’eccezione per gli investimenti in Agricoltura 4.0, per cui un credito di imposta specifico sarebbe riattivato ma con un limite di 2,1 mln di euro. Se fosse un limite complessivo, sarebbe abbastanza clamoroso, secondo alcuni operatori del settore. Oltretutto, l’articolo 26 della legge di bilancio limiterebbe ulteriormente le possibilità di compensazione, togliendo dal campo dal 2026 i contributi INPS e INAIL che, per le imprese agricole, hanno un peso rilevante nella valutazione degli effetti positivi delle investimenti inclusi nel Piano Transizione 5.0.
Cosa fare ora?
Cosa faranno le imprese agricole adesso? Conviene tentare con la procedura di prenotazione ed entrare eventualmente in lista d’attesa? O aspettare l’anno prossimo e provare la strada dell’iper-ammortamento? Di certo, le aziende che hanno già avviato la procedura rischiano di essere danneggiate dall’esclusione dei contributi INPS e INAIL dal paniere dei crediti di imposta – ne abbiamo parlato qui (BEFFA SUL CREDITO D’IMPOSTA). Infine, le aziende che hanno già progetti di investimento in fase di avvio, è bene che valutino attentamente le condizioni e stiano bene all’erta, poichè le sorprese sul tema sono sempre dietro l’angolo…
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