Prosegue il nostro viaggio tra le regioni italiane per fare il punto sulle malattie della coltura. Grano italiano ha raccolto le testimonianze dai campi del Polesine, seminati sia a frumento tenero che a frumento duro. Qual è lo stato delle piante ad oggi? Si registra la presenza di parassiti? Che trattamenti sono previsti e con quali principi attivi? Capiamone di più.
Siamo in una fase fenologica fondamentale
Come ci testimoniano i contatti della zona, ad oggi nell’areale del Delta del Po e del Basso Polesine i cereali vernini si trovano tra la fase 58 (80% di spighe emerse ) e 65 (50% antere mature – piena fioritura ) della scala BBCH. Si tratta di una fase fenologica cruciale per il mantenimento della sanità della granella e per garantire un buon livello produttivo. Il rischio, in questa fase, è quello dell’insediamento e dello sviluppo dei patogeni responsabili della fusariosi della spiga.
Anche garantire il corretto apporto nutrizionale alle piante è fondamentale, per abbattere lo stress e consentire un buon riempimento della cariosside. Gli agricoltori, infatti, stanno chiudendo in programma nutrizionale apportando le ultime unità di azoto, anche per via fogliare. Si sta anche concludendo il programma di difesa fitosanitaria: i target numero uno, quest’anno, sono parassiti come afide e lema che si sono rivelati particolarmente presenti nella zona
Triazoli ma anche “biologicals”
Pasqualino Simeoni, cerealicoltore e tecnico che lavora nell’areale, relativamente alle strategie aziendali, ci ricorda: «arrivano con più serenità a questa fase le aziende che hanno intrapreso un percorso tecnico/gestionale più accorto : scelta varietale, tipo di concia della semente (almeno C4 ma, meglio, se C5) , eventuale trattamento fungino per le septorie/ ruggini ad Aprile , frazionamento degli apporti azotati , al fine di fare in modo che la “ fitness “ della coltura in campo sia la migliore possibile e meno in balia degli stress biotici/abiotici della stagione».
Abbiamo chiesto a Pasqualino Simeoni quali principi attivi sono più selezionati in questa fase nel suo areale: «la scelta per la maggior parte delle aziende ricade su prodotti sistemici appartenenti alla famiglia dei Triazoli e, tra questi, il Protioconazolo , in abbinamento ad altri principi attivi che completino lo spettro di difesa».
E completa: «è il caso di ricordare che le aziende più attente e “innovatrici” stanno impiegando specialità che il mondo della ricerca ci ha messo a disposizione negli ultimi anni, dandoci la possibilità di ricorrere ai cosi detti “biologicals”. Si tratta di prodotti nutrizionali/corroboranti che migliorano le performance, proteggono e stimolano il potenziale produttivo che la genetica e la tecnica colturale ci mettono a disposizione e ci permettono anche di aumentare la naturale resistenza alle avversità. Tra questi prodotti spiccano, in particolare, le specialità che concorrono alla fissazione dell’azoto e gli acceleratori dello sviluppo/fotosintesi. E’ indubbiamente la nuova frontiera da percorrere, se vogliamo fare un percorso di maggior sostenibilità e minore e più ragionato impiego della chimica».
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Autore: Azzurra Giorgio
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