La siccità degli ultimi anni ha messo in ginocchio le colture del Tavoliere, colpendo duramente anche il frumento duro, cardine dell’economia agricola pugliese. La carenza d’acqua ha già portato all’abbandono del pomodoro da industria e a drastici cali produttivi su fruttiferi, orticole e foraggi, con effetti a cascata sui costi aziendali. In questo contesto arriva una svolta attesa da decenni: sono stati finalmente stanziati oltre 160 milioni di euro per il collegamento idrico Molise–Puglia, opera strategica per garantire continuità irrigua al comparto cerealicolo e alle altre produzioni del Tavoliere.
160 milioni per un’opera attesa da tempo
Il Consorzio di Bonifica della Capitanata annuncia la copertura economica dell’interconnessione tra il bacino del Liscione in Molise e il nodo idraulico di Finocchito in Puglia. L’intervento sarà finanziato con 41 milioni gestiti dal Commissario Straordinario per la scarsità idrica, altri 100 milioni dal Fondo Investimenti della Presidenza del Consiglio e 23 milioni a carico della Regione Puglia per completare il tratto di collettore. A gennaio partirà la progettazione dell’infrastruttura, definita «attesa da decenni» dal direttore generale del Consorzio, Francesco Santoro.
I timori restano
Restano, in ogni caso, i timori degli agricoltori della zona che, ormai da anni, subiscono direttamente i danni della siccità e della carenza di infrastrutture destinate a distribuire la risorsa idrica. Leonardo Di Stefano, cerealicoltore e contoterzista di Ascoli Satriano (Foggia) ci ha dichiarato la sua reazione alla notizia: «l’opera verrà forse realizzata, è vero, ma i lavori devono ancora cominciare. Il problema è proprio questo: quando sarà ultimata?». L’incertezza, quindi, rimane sovrana nel settore cerealicolo, a partire dalla condizioni di mercato. «Ci vorranno tempo e soldi” prosegue Di Stefano «intanto, fiumi e torrenti non scorrono e il deficit idrico resta notevole».
La crisi idrica è nazionale
Per ANBI si tratta di un passaggio storico. Il presidente Francesco Vincenzi sottolinea che la collaborazione fra territori è oggi la sola risposta possibile alla crisi climatica e alla crescente scarsità idrica che minaccia redditi agricoli e tenuta sociale. Il direttore generale Massimo Gargano richiama inoltre l’urgenza di accelerare gli altri interventi previsti dal Piano Invasi ANBI–Coldiretti, per portare acqua dove ce n’è bisogno e rafforzare la resilienza dell’agricoltura italiana.
Nella foto, l’invaso di Occhito; fonte: ANBI
Autore: Azzurra Giorgio
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