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AVVICENDARE E’ MEGLIO

Analisi dei benefici dell’avvicendamento nel frumento: suolo, costi, ambiente e resa

Abbiamo parlato in questo articolo delle condizioni di scelta delle pratiche di avvicendamento e di alcuni esempi per i cerealicoltori, produttori di frumento. Vediamo qui le principali motivazioni che spingono all’avvicendamento colturale e quali possono essere i vantaggi specifici nella coltivazione di frumento duro e tenero.

Vantaggi agronomici

Dal punto di vista agronomico, l’avvicendamento determina sul suolo una serie di effetti di tipo chimico, fisico e biologico di carattere positivo.

Gli effetti chimici sono rappresentati dall’apporto di azoto da parte delle leguminose, tra cui rientrano gli erbai autunno-vernini, i prati e le leguminose da granella annuali, e dell’umificazione dei residui colturali della precessione.

Dal punto di vista fisico, l’avvicendamento consente un miglioramento della qualità della struttura del suolo, soprattutto conferito dai prati. Gli apparati radicali hanno conseguente positive nel drenaggio del suolo e l’interramento dei residui vegetali consente un aumento della dotazione di sostanza organica e, quindi, di stabilità della struttura. In quest’ultimo caso, il frumento è una coltura mediamente sensibile, considerando la relazione tra resa e stabilità della struttura, appunto.

Gli effetti biologici dell’avvicendamento, poi, sono molteplici. Se guardiamo a quelli sulle malerbe, bisogna ricordare che le colture avvicendate con altre tecniche di diserbo (es. bietola, patata) oppure con crescita rigogliosa e taglia elevata permettono di ostacolare crescita e riproduzione delle piante infestanti. Consentono, inoltre, di avere una più limitata banca semi. La riduzione della potenziale infestazione può essere notevole: dopo 13 anni di avvicendamento si è osservata una riduzione del 20% nel caso Frumento + Mais e addirittura del 70% nel caso di Bietola + Frumento + Frumento (1).
Con riferimento ai parassiti, poi, è noto che il cosiddetto “ringrano” faciliti la propagazione di specie dannose come quelle del genere Fusarium, mentre la presenza di colture avvicendate possa consentire il cosiddetto “disease break”.
In merito all’umificazione, poi, ricordiamo, che gli effetti possono variare a seconda della composizione dei residui colturali, ad esempio a seconda del diverso rapporto C/N.

Vantaggi economici e ambientali

Dal punto di vista economico e organizzativo, l’avvicendamento consente di cogliere più ampie opportunità di mercato e di ridurre i rischi di volatilità dei prezzi di specifiche colture, oltre ad ottenere contributi in favore di altre colture. In caso di aziende zootecniche, poi, si possono soddisfare le necessità di alimentazione animale con la scelta di colture foraggere. I benefici agronomici già visti consentono, poi, di ridurre i costi degli input per il controllo di infestanti e parassiti. Il capitale investito in macchinari e la manodopera disponibile, infine, possono essere adeguatamente impiegati su un più ampio set di attività.

I benefici ambientali dell’avvicendamento si sostanziano in una maggiore biodiversità e valorizzazione del paesaggio, ma anche in una riduzione dei danni da erosione e da lisciviazione dei nitrati. Un terreno avvicendato, inoltre, presenta un maggiore equilibrio dei fabbisogni idrici nel tempo e, nel caso di una azienda zootecnica, offre una maggiore efficienza di utilizzo agronomico dei reflui.

Avvicendare per aumentare la resa

In sintesi, l’avvicendamento colturale nel frumento apporta numerosi benefici al livello del suolo, garantisce elementi nutritivi alla pianta apportati dalle altre colture e permette di controllare meglio le infestanti e le infestazioni da patogeni, in particolare fungini.

Questi sono gli elementi che sostengono, quindi, un aumento delle rese che è stato effettivamente osservato anche su serie temporali lunghe. Si veda il grafico sottostante, prodotto da Rothamsted Research, per l’electronic Rothamsted Archive – e-RA, che mostra il contributo dell’avvicendamento nell’incremento delle rese di frumento nel corso degli anni.

avvicendamento resa

 

Fonte: Università degli Studi di Milano; (1) Il grano, Bayer CropScience. ed, Coltura & Cultura. Milano.

Autore: Azzurra Giorgio

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