SEMPRE PIU’ GRANI DI FORZA

Il nostro viaggio tra le intenzioni di semina in Italia fa tappa in Veneto: abbiamo parlato con Chiara Dossi che coltiva ca 150 ettari ad Adria, in provincia di Rovigo. Nell’ultimo articolo del nostro itinerario avevamo presentanto la difficile situazione in Calabria (leggi l’articolo), dove la previsione è di una riduzione sostanziale delle semine di frumento.

Secondo Chiara Dossi, anche nella provincia di Rovigo le semine di frumento non andranno ad aumentare, complici l’andamento metereologico incerto e la complessa situazione del mercato di sbocco della granella. Chi continuerà a seminare grano, però, sta spostando l’attenzione soprattutto sui grani di forza che portano con sè il vantaggio (non trascurabile) di un prezzo maggiore: questa resta, per ora, la via preferenziale per sostenere la redditività delle aziende cerealicole.

Chiara, riguardo al frumento, quanto e cosa seminerà il prossimo autunno?

Per la mia azienda, l’intenzione è di diminuire la semina del grano duro, mantenere il grano tenero e orzo come l’anno scorso: complessivamente, si tratterà di una cinquantina di ettari, di cui 10 di frumento duro, 30 di tenero e 10 di orzo da malto.

Quali sono i motivi?

La scelta di ridurre le superfici seminate a grano duro deriva dalla difficoltà riscontrata nell’attività di vendita. A questa si aggiungono le rese che si sono ridotte a causa delle condizioni climatiche primaverili.

Quali sono le principali criticità per la prossima stagione?

Le criticità sono legate prevalentemente agli aumentati costi di produzione e ai prezzi al ribasso. Ci sono, poi, anche le speculazioni dovute, principalmente, all’immissione di prodotto estero nel nostro paese: la nostra agricoltura non è in grado di competere con questo. A ciò si aggiungono le condizioni climatiche difficili che possono, a volte, incidere negativamente sulla quantità e sulla qualità delle rese.

Cosa faranno gli agricoltori della sua zona in merito alle semine?

Le aziende della zona stanno spostando l’attenzione sui grani di forza, il cui prezzo si differenzia notevolmente rispetto al fino (n. 3 del listino). Inoltre, ridurranno la semina dell’orzo e, difficilmente, aumenteranno le superfici investite a frumento (sia duro che tenero) rispetto all’anno precedente.

Nella foto: l’azienda di Chiara Dossi

Autore: Azzurra Giorgio

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