Dopo la pausa natalizia non cambiano le tendenze a listino. Si registrano leggeri apprezzamenti per tenero e stabilità per duro come avvenuto nelle ultime sedute analizzate (LEGGI). Per il grano duro però migliorano le prospettive per il prossimo futuro, grazie al rafforzamento del dollaro.
PROSPETTIVE DI CRESCITA PER DURO MA OCCHIO AI NOLI DI TRASPORTO
Tale andamento valutario, influenzato dal vicino insediamento della seconda presidenza Trump, porta alla crescita i prezzi in € delle materie prime. Altro fattore che determina una ripresa dei prezzi a livello comunitario, in particolare in Spagna per il momento, è la prospettiva di una disponibilità interna in calo per la prossima campagna. Ciò in seguito ad una riduzione diffusa dell’investimento, soprattutto nella nostra Penisola, dopo le note difficoltà agronomiche dell’ultima annata. Intanto i nuovi raccolti sembrano procedere al meglio, grazie alle recenti diffuse piogge che hanno dato nuovamente respiro alle coltivazioni lungo lo stivale.
Come possibile fattore negativo per le quotazioni si registra la caduta libera dei noli di trasporto. I cali nell’ultimo mese sono stati superiori al 10%, portando i valori ai minimi dal luglio 2023. A controbilanciare questo fattore vi è la chiusura dei porti settentrionali in Nord America, che portano ad una sostanziale riduzione dell’offerta da Usa e Canada. Questo sta portando alla crescita nei prezzi all’importazione. Resta alla finestra la Turchia, pronta a reinserirsi nei commerci globali in seguito ad ulteriori apprezzamenti.
CONTINUANO GLI APPREZZAMENTI PER TENERO
Nella prima settimana post-festività, il prezzo del grano tenero in Italia continua a salire, seppur a ritmi tenui. I maggiori apprezzamenti riguardano ancora una volta le classi merceologiche inferiori, che restano meno disponibili rispetto al prodotto di maggior qualità. Gli incrementi sono di 2 €/t a Milano e 4 €/t a Bologna, dove si registra un passo avanti di 2 €/t anche per i grani di forza. Gli scambi restano nella norma del periodo, con molini ben coperti e un’offerta adeguata. Le prospettive per il prossimo raccolto a livello nazionale sono buone, grazie ad un investimento in linea con il consueto e a condizioni climatiche favorevoli. Anche per la prossima campagna, tuttavia, si prevede una maggior disponibilità di merce di alta gamma, in continuità con quanto avvenuto nel 2024.
Anche il prodotto di origine comunitaria registra apprezzamenti mentre nelle borse francesi si notano leggeri cali. Il contesto internazionale resta incerto. Il bacino del Mar Nero continua ad essere flagellato dai conflitti ma le ultime quotazione russe e ucraine risultano in calo. Nel contempo, le dinamiche relative al dollaro, di cui vi abbiamo parlato riguardo al grano duro, interessano allo stesso modo il tenero, che diventa così più costoso per gli importatori europei. Si attende il prossimo report USDA che potrebbe prevedere un surplus di offerta e spingere i prezzi al ribasso. Le prospettive produttive dell’emisfero australe, infatti, sono positive.