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NO AL FONDO UNICO

No al Fondo Unico: parlano Coldiretti e Confagricoltura

No al Fondo Unico. È questa la richiesta di Italia, Grecia e altre quindici nazioni. Il Fondo Unico dovrebbe accorpare i due pilastri della Pac

Di cosa si tratta?

La Commissione Europea ha proposto di riunire in un Fondo Unico le risorse del Fondo Europeo per la Coesione e dei fondi della Politica Agricola Comune, il Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Feasr) ed il Fondo Europeo di Garanzia (Feaga), a partire dal Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034. Questa idea di un Fondo Unico è stata bocciata dal Consiglio Agrifish, a seguito di un’iniziativa di Italia e Grecia. Tutti e 16 gli Stati membri hanno votato no al Fondo Unico.

Coldiretti

Il no al Fondo Unico è stato già ribadito più volte da Coldiretti e Filiera Italia. «È fondamentale – spiegano notare Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – riservare al settore un bilancio coerente e dedicato, perché un’operazione diversa, rischia di indebolire proprio quegli strumenti che hanno permesso in questi decenni di garantire sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e reddito agli agricoltori. Sarebbe un errore strategico e politico, sottrarre risorse all’agricoltura produttiva mettendo a rischio l’efficacia stessa della Pac nel sostenere le imprese agricole di fronte alle sfide globali e ambientali. L’idea di un Fondo Unico si tradurrebbe in un indebolimento della politica agricola e in un trasferimento di risorse verso capitoli non legati alla produzione, snaturando il senso originario della Pac. In un momento così delicato, servono certezze: le risorse destinate all’agricoltura, non solo, non devono diminuire, ma vanno potenziate».

Il messaggio da Bruxelles

Al Fondo Unico si oppone anche Confagricoltura. Il presidente Massimiliano Giansanti, da Bruxelles, ha fatto sapere di aver consegnato un messaggio al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea.

«È un momento cruciale per il settore – ha detto –. Mentre noi siamo impegnati a produrre cibo per i cittadini europei, le Istituzioni pianificano interventi che rischiano di distruggere il futuro del nostro settore. Per proteggerlo è necessario tutelare il budget della Politica agricola comune, strumento fondamentale per competere sul mercato e fronteggiare sfide crescenti, come cambiamenti climatici e sconvolgimenti geopolitici. I cittadini europei ripongono la loro fiducia nel nostro lavoro».

Nella lettera consegnata, i Paesi condividono le forti preoccupazioni sull’ipotesi di istituire un Fondo Unico. «Il commissario Hansen parla di evoluzione della Pac – conclude Giansanti – ma con il Fondo Unico ci troveremmo di fronte a una rivoluzione. Questo indebolirebbe l’efficacia e la coerenza delle politiche e farebbe perdere la flessibilità necessaria per rispondere alle esigenze del settore e dei cittadini».

 

Autore: Rachele Callegari

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Rachele Callegari

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