L'analisi dei mercati del frumento
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IL MERCATO ATTENDE IL NUOVO (SCARSO) RACCOLTO

Analisi completa delle sedute di borsa dell’ultima settimana per il frumento. Scarsa volontà di forzare lo scambio nell’attesa del raccolto

Listini invariati nelle sedute di borsa dell’ultima settimana per il frumento duro. Variazioni positive solo su Bologna per tenero, più marcate per il prodotto di origine estera. In questo periodo, caratterizzato da diverse festività, si nota una scarsa volontà di forzare lo scambio da ambedue le parti, nell’attesa dei conoscere meglio le disponibilità future per i compratori e di prezzi migliori per i venditori. I molti giorni rossi sul calendario rallentano anche la lavorazione e quindi la produzione di sottoprodotti, per i quali si notano diffusi apprezzamenti. Anche in questo caso solo a Bologna, dove il listino si riferisce a due settimane di contrattazione per la mancata emissione della scorsa settimana (leggi l’ultima analisi).

SI ATTENDE UN RACCOLTO PROBABILMENTE DEFICITARIO IN ITALIA

L’offerta rimane insoddisfatta da queste quotazioni, con prezzi lontani da quelli visti nel corso del 2023 per entrambi i prodotti nonostante costi produttivi simili. La domanda non pare attualmente disposta a spendere più di quanto oggi proposto a listino, mostrando di voler attendere i prossimi raccolti nazionali e non per organizzare le coperture future, forte di disponibilità attuali sufficienti. Una cosa è sicura, in Italia le previsioni di raccolta sono tutt’altro che rosee, con molti produttori preoccupati. Le campagne meridionali, maggiormente dedicate al duro, hanno subito periodi di carenza idrica anche molto prolungati che hanno compromesso irreversibilmente parte dei raccolti, soprattutto in Sicilia. Quelle settentrionali, più legate alla produzione di tenero, nelle ultime settimane hanno avuto temperature sotto la media in un periodo cruciale per la coltura. Anche le continue precipitazioni potrebbero aver causato problemi, come ristagni o l’insorgenza di problemi legati alle tossine.

CONTESTO INTERNAZIONALE INCERTO, OGGI TESO AL RIALZO

Appare sempre più probabile, dunque, che il mercato 2024-2025 sarà ancor più influenzato del solito dagli andamenti internazionali e dalle scelte dei principali Paesi esportatori, sempre tenendo conto del complesso contesto geopolitico. Tali decisioni ad oggi sono difficili da leggere con notizie che si contrappongono le une con le altre circa il possibile effetto sulle valutazioni future. Di negativo c’è la sempre più probabile estensione del dazio 0 al grano Ucraino fino al Giugno 2025, come abbiamo spiegato di recente. Nei paesi del continente americano e in quelli che si affacciano sul Mar Nero, inoltre, i produttori sono ottimisti, a differenza dei cerealicoltori italiani. La Russia continua ad incrementare i quantitativi destinati all’export.

Di contro, a livello europeo le prospettive produttive sono pessimistiche come nel caso nostrano. Le incidenze climatiche sopradescritte sono le medesime, allargate a Spagna e Grecia per la siccità meridionale e alla Francia per le temperature basse e l’eccessiva piovosità settentrionale. Ulteriore nota positiva è il ritorno della domanda dai porti, creata da paesi del Nord Africa. Il risultato di queste spinte opposte in questo momento sembra maggiormente teso al rialzo. Si registrano crescite diffuse nei listini continentali e i mercati a termine si mostrano ottimisti. I futures di luglio a Chicago sono più alti di quelli prossimi a scadere di maggio, che tuttavia nell’ultima settimana di aprile hanno registrato nuovi passi avanti.

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