Lombardia a metà
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LOMBARDIA A META’, VENETO IN ATTESA

I cerealicoltori ci raccontano come va la campagna in Lombardia e Veneto

Abbiamo parlato con alcuni cerealicoltori di Lombardia e Veneto per scoprire come sta procedendo la campagna del frumento. Emerge un quadro poco omogeneo, con la Lombardia divisa a metà e il Veneto in attesa, dopo le abbondanti piogge. La scorsa settimana abbiamo parlato della neve caduta in Piemonte e delle preoccupazioni dei cerealicoltori della provincia di Alessandria (leggi qui: https://granoitaliano.eu/neve-tenero/).

Andiamo in Veneto

Abbiamo intervistato Chiara Dossi che coltiva ca 150 ettari ad Adria, in provincia di Rovigo: «dedichiamo 50-60 ettari al frumento duro e tenero e all’orzo, circa 50 ettari al mais, la parte restante e i secondi raccolti alla soia; abbiamo anche oltre 2 ettari di vigneto. Il nostro grano tenero è destinato, in parte, all’industria sementiera e, in parte, alla filiera; anche il grano duro è da granella». Chiara Dossi ci racconta della campagna in corso: «quest’anno le semine sono state più tardive per le abbondanti piogge autunnali, poi l’andamento climatico è stato favolevole, almeno finoa a gennaio-febbraio. Abbiamo avuto un buon impianto e un buon accestimento, con una coltura sana».

Primavera in anticipo, poi piogge

L’andamento metereologico più recente, però, desta preoccupazioni: «abbiamo avuto una primavera anticipata che ha spinto la maturazione, con i grani più precoci che sono in spigatura. Successivamente, abbiamo avuto piogge molto abbondanti e, poi, la temperatura è precipitata: staremo a vedere gli effetti sulla coltura… sicuramente, sul frumento in spigatura ci saranno problemi di qualità». E conclude: «i problemi climatici, comunque, sono strutturali: adottiamo le migliore tecniche agronomiche per preservare la quantità e la qualità del raccolto. I problemi maggiori di questa campagna sono legati al mercato: i costi sono elevati e i prezzi sono in ribasso, con riprese non sostanziali. Non c’è richiesta (…) Scontiamo il pegno delle importazioni selvagge, delle agevolazioni per il grano ucraino, delle triangolazioni…i prezzi sono ormai regolati dalle importazioni».

Andiamo in Lombardia

Fausto Nodari, punto di riferimento per cereali e proteolaginose in Lombardia per Confagricoltura, ci aggiorna sulla situazione del frumento nella regione: «gli ettari seminati a frumento nel 2022 sono stati 56.982, con una produzione di 333.912 ton. Nel 2023 sono stati seminati 70.443 ettari per una produzione di 437.569 ton. Rispetto alle annate precedenti (2021 +14%, 2022 +2,3%, 2023 +8,4) si capisce benissimo che il trend è iniziato con l’incremento dei prezzi, poi consolidato dalle questioni geopolitiche, confermato -nonostante il forte calo delle quotazioni- per ottemperanza agli impegni Farm To Fork. Si prevede per il prossimo anno un’inversione di tendenza, con un calo previsto di oltre il 5%».

Lombardia a metà

Fausto Nodari è anche un cerealicoltore in provincia di Brescia: produce mais, proteolaginose e, ad anni alterni, frumento. Della sua regione ci racconta: «La Lombardia si divide in due per le diverse epoche di semina autunnali….C’è chi è riuscito a seminare anticipatamente rispetto al periodo classico perchè c’erano condizioni di terreno favorevoli: col senno di poi, ha fatto la scelta giusta. Chi ha seminato più tardi, dopo le piogge, è arrivato all’ultima decade di novembre, con terreni molto umidi». E ci aggiorna sulla situazione attuale: «I frumenti seminati per primi sono già in spigatura, hanno seguito un corretto percorso fenologico della pianta. Quelli seminati dopo, invece, hanno accestito un po’ in ritardo e hanno affrontato la fine dell’inverno con un terreno compatto, poi fortunatamente ammorbidito dalle piogge. Al momento sono ancora in fine levata o alla botticella». E conclude: «adesso sarà importante efettuare i trattementi antifungini in vista delle temperature in salita, perchè le condizioni sono molto favorevoli per gli attacchi parassitari. Insomma, i frumenti seminati in anticipo fanno ben sperare per il raccolto…la situazione di quelli seminati più tardi sembra quasi di un’altra stagione».

Mercati in attesa

Fausto Nodari ci offre una visione anche sui mercati internazionali: «la situazione è abbastanza pesante sui listini per le quotazioni del tenero, con le importazioni importanti da paesi esteri. La Francia, in questo momento, si trova con i granai ancora pieni, avendo perso una quantità notevole di aste con il Nord Africa. Si attende, poi, come evolverà la questione della possibile siccità nelle aree di Russia e Ucraina: se fosse confermata ci sarebbero problemi per i paesi che oggi sono i maggiori fornitori».

Autore: Azzurra Giorgio

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