La lunga durata della fase di conservazione della granella di frumento determina la possibilità di interazione tra fattori fisici, chimici e biotici – tra cui insetti, roditori, uccelli, acari e microrganismi – che causa un deterioramento importante del prodotto. Le perdite possono arrivare al 9% nei paesi industrializzati e al 30% nei paesi in via di sviluppo.
Oltre ai danni diretti da parte di insetti, vi possono essere contaminazioni biologiche dei prodotti alimentari, ad esempio con escrementi o microrganismi patogeni che alterano le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, oltre a verificarsi la diffusione di micotossine prodotte da muffe sviluppatesi in condizioni deteriorate di conservazione.
Vediamo di seguito i principali insetti dannosi del frumento presenti in post raccolta:
Calandre o punteruoli
Sitophylus granarius e Sitophylus oryzae depongono le uova in fossette scavate nelle cariossidi in cui la larva e la pupa si sviluppano a spese dell’endosperma, con l’adulto che può sopravvivere e provocare danni fino a 12-14 mesi.
Cappuccino dei cereali
Rhyzopertha dominica è xilofaga ma si è adattata a vivere a spese delle cariossidi, in campo e in magazzino: la femmina depone le uova sulla superficie delle cariossidi o in gallerie all’interno di esse, in cui penetra anche la larva. Adulti e larve si nutrono svuotando completamente la cariosside.
Vera tignola del grano
Sitotroga cerealella è una farfalla di piccole dimensioni che depone le uova sulla superficie delle cariossidi, la larva vi penetra dal lato del germe e cresce a spese nutrendosi di tutto l’endosperma. E’ in grado di compiere anche 3-4 generazioni in magazzino.
Metodi di controllo
Il controllo integrato delle infestazioni di insetti nei siti di stoccaggio si fonda sulla preventiva pulizia dei locali, il monitoraggio costante della presenza di insetti dannosi e interventi fisici come i trattamenti con CO2 o polveri inerti, la conservazione in azoto, la refrigerazione, la movimentazione della granella per ridurre la temperatura.
Sono diffusi anche interventi chimici con prodotti fumiganti (fosfina, piretrine, piretroidi), così come biologici che si basano sull’azione di nemici naturali dei fitofagi dannosi.
Fonte: Coltivazioni erbacee, Vol. 1 – Cereali e colture industriali, a cura di G. Mosca e A. Reyneri, Edagricole, 2023.