Dopo una settimana in cui i rialzi parevano rallentare, torna ad apprezzarsi in modo diffuso e marcato il mercato del frumento tenero. In crescita anche gli sfarinati mentre calano i sottoprodotti della lavorazione. Stabile il mercato del grano duro. La rinnovata spinta rialzista, mai del tutto scomparsa ma resasi più incisiva a partire da giovedì scorso a Bologna (leggi), è frutto anche dell’inserimento di dazi all’importazione per il prodotto di origine russa e bielorussa.
95 €/T DI DAZIO PER IL FRUMENTO
L’ufficialità del provvedimento è di ieri, 30 maggio. Il nuovo regolamento europeo aumenterà i dazi su cereali, semi oleosi e prodotti derivati provenienti da Russia e Bielorussia. Per i cereali avrà un valore di 95 €/t mentre per i semi oleosi e per i concentrati del 50% ad valorem. Si riscontra una scappatoia nelle misure, applicabili ai prodotti originari o esportati da questi paesi verso l’Ue ma non sul prodotto che transita verso paesi terzi. In sostanza saranno esenti da dazio le triangolazioni. Ciò però non dovrebbe impedire di tutelare maggiormente i produttori, che nell’ultimo anno a causa dell’aumento importante di importazioni da questi Paesi (+1000% dalla Russia secondo uno studio di Divulga), hanno venduto a prezzi al di sotto dei costi di produzione in molti casi.
Secondo le stime, i dazi porteranno a un taglio delle importazioni di cereali dai due Paesi di quasi 5 milioni di tonnellate l’anno. Tale mancanza di prodotto verrà in parte sostituita dalla merce nazionale, con un aumento della domanda e forse dei prezzi, ed in parte da quella estera. Le misure entreranno in vigore il 1° luglio 2024. Soddisfazioni espressa dai sindacati agricoli, come riportano i comunicati emessi da Confagricoltura (leggi) e Coldiretti Emilia Romagna (leggi), e mercato che pare subito recepire la notizia. Oltre ai rialzi proposti per prodotto interno e comunitario nei listini di Milano e Bologna in calce all’articolo, infatti, crescono anche i listini in Francia. Nei mercati a termine importanti passi avanti nelle scadenze di luglio sia a Chicago (+15,6 €/t) sia sul Matif francese (+14,50 €/t). Ancor più elevate le quotazioni per le scadenze di settembre.
SFARINATI IN CRESCITA, DURO STABILE
Gli andamenti di sfarinati e sottoprodotti sono legati gli uni all’altri. La crescita nella domanda dei primi, che causa gli apprezzamenti a listino, porta ad una loro maggior produzione da parte degli impianti di trasformazione. Questo crea un surplus di offerta nei sottoprodotti che, dopo gli apprezzamenti occorsi nelle settimane precedenti, proseguono nel calo iniziato nella borsa di Bologna di giovedì scorso.
Per il frumento duro la situazione di stabilità si sviluppa per un equilibrio tra diversi fattori. La produzione nazionale si prospetta deficitaria per i ben noti problemi di siccità al sud e la possibilità di vedere attacchi fungini (fusariosi) al centro-nord, con la concomitanza di elevata umidità e temperature in sensibile rialzo. I molini, tuttavia, risultano coperti riguardo gli approvvigionamenti e attendono di comprendere più approfonditamente i dati sui raccolti per modificare il loro atteggiamento sul mercato. Vi è poi la produzione estera, di origine Ue e americana, pronta a sopperire alle carenze. Le semine, infatti, stanno procedendo al meglio in Nord America e i raccolti in Spagna si prospettano soddisfacenti.
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