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DIFESA VUOL DIRE PIU’ RESA

Novità sui trattamenti fungicidi per il frumento: difendere per avere più resa

I trattamenti fungicidi sono tra le armi più significative che gli agricoltori hanno a disposizione per spingere sulle rese, sia in termini di qualità che di quantità delle produzioni di frumento. La variabilità meteorologica, come è stato evidente nelle ultime stagioni, rischia di minare alle basi il lavoro di tutta l’annata se non si mettono in atto strategie adeguate. Ricordiamo, poi, che i trattamenti fungicidi sono strumenti fondamentali anche per controllare la contaminazione da micotossine nel frumento, aspetto che riduce la qualità sanitaria della nostra granella per uso alimentare. In questo articolo illustreremo una novità nei trattamenti fungicidi sui cereali a paglia, illustrata in occasione dell’evento organizzato dal Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna, tenutosi il 20 febbraio 2025 e dedicato alle novità sul mercato per la difesa fitosanitaria di quest’anno.

Formulazione con 3 principi attivi

La formulazione presentata sfrutta 3 principi attivi appartenenti a due diverse classi FRAC – Fungicides Resistance Action Committee (classe C e classe G), senza triazoli. Si tratta del Bixafen, attivo contro Septoria e Ruggini, che agisce con un effetto fisiologico sulle dimensioni della lamina fogliare, l’approfondimento delle radici, la tolleranza allo stress e il ritardo nella senescenza. Altro principio attivo è il trifloxystrobin, attivo contro oidio, ruggini e microdochium, che agisce con un effetto greening sull’attività dell’enzima nitrato-riduttasi, sulle rese produttive e sul contenuto proteico. La spiroxamina, poi, è attiva contro oiodio, ruggini e microdochium e agisce con effetto booster, velocizzando la penetrazione e la distribuzione di Bixafen nella pianta, aumentandone l’efficacia.

La soluzione è ideale per frumento tenero e duro, orzo, segale e triticale con una dose di 0,8-1,0 L/ha ed un massimo di 2 trattamenti in 1 anno. E’ richiesto di rispettare un intervallo di 21 giorni tra i trattamenti e di sospenderli in corrispondenza della fase di fine fioritura per quanto riguarda il frumento.
L’azione della soluzione è mirata su tre malattie per il frumento: complesso della Septoriosi (Septoria tritici, Leptospaeria nodorum), Oidio (Eryphise graminis f.sp. tritici) e Ruggini (Puccinia recondita, Puccinia striiformis).

Epoca di applicazione dei fungicidi

Le raccomandazioni sull’epoca di applicazione variano a seconda della malattia contro cui l’agricoltore vuole puntare la difesa, sempre con il limite di 2 trattamenti in 1 anno e con un intervallo di 21 giorni almeno.

  • Per la Septoria, l’epoca va dalla fase di 1°-2° nodo a quella di inizio fioritura;
  • Per la Ruggine bruna, l’epoca va dalla fase di fine levata a quella di fine fioritura;
  • Per la Ruggine gialla, l’epoca va dalla fase di 1°-2° nodo a quella di inizio spigatura;
  • Per l’Oidio, l’epoca va dalla fase di 1°-2° nodo a quella di inizio spigatura.

Difesa vuol dire più resa

In occasione del convegno, tra i vantaggi di questa soluzione per i trattamenti fungicidi sono stati ricordati la possibilità di impiego allo scopo di alternare i meccanismi di azione per prevenire l’insorgenza delle resistente, la protezione di lunga durata con efficacia preventiva e curativa, la selettività della miscela con i diserbi, l’effetto greening ovvero di prolungamento dell’attività fotosintetica. Di come i trattamenti di difesa influenzino lo stay green e abbiano un impatto sugli incrementi di resa, abbiamo già parlato in questo articolo con il contributo del Prof. Massimo Blandino.

Fonte: sito Regione Emilia Romagna

Nella foto in alto: un esempio di foglia infetta da Septoria tritici (fonte: Wikipedia)

Autore: Azzurra Giorgio

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