Il futuro del grano duro in Veneto: ascoltiamo le parole di un agricoltore della zona del Delta del Po che non perde la fiducia in questa coltura e ne incrementa le superfici. In attesa dei dati ufficiali delle semine, diamo voce agli agricoltori veneti e ascoltiamo anche come riescono a raggiungere ottimi risultati nella coltivazione del grano duro al Nord Italia: con le giuste attenzioni si riescono ad ottenere i risultati di qualità che chiede l’industria molitoria e quelli di quantità necessari per stare sul mercato. Quest’anno, però, il meteo ha messo alla prova le operazioni di pre-semina e servirà nutrire il grano adeguatamente all’uscita dall’inverno.
Fiducia nel grano duro
Anche Alberto Protti, agricoltore di Porto Tolle (RO) che coltiva circa 200 ettari a frumento tenero e duro, barbabietola, mais, soia e noci, è convinto delle semine di grano duro che è, ormai, una coltura stabile nella rotazione prevista. Ci dice: «quest’anno ho seminato circa 1/3 della superficie aziendale a frumento duro, parliamo di circa 70 ettari, circa il doppio rispetto alla scorsa stagione. Ho fiducia perchè i prezzi sono più generosi del frumento tenero e, anche se le rese sono un po’ più basse, riusciamo a portare a casa sempre un’alta qualità che ci viene premiata».
Riguardo alla stagione 2023-24 Alberto Protti ci conferma che ci sono state delle difficoltà imputabili all’andamento meteorologico: «la scorsa stagione abbiamo prodotto nella media, con 68 quintali ad ettaro e il 14.5% di proteine. Normalmente riusciamo a raggiungere anche 80-85 quintali ad ettaro di resa, con il 15-15,5% di proteine, ma i risultati sul mercato sono stati comunque soddisfacenti. Nella mia zona non sono il solo ad aver incrementato le superfici a grano duro, perchè qui nel Delta del Po il terreno è vocato e, in generale, è una coltura ormai consolidata».
Concimazione saltata
Quest’anno, però, nell’azienda di Alberto Protti il meteo ha dato problemi a causa dei terreni impraticabili in autunno, causando variazioni nel normale svolgimento delle lavorazioni: «Le semine di frumento si sono svolte da metà a fine novembre, con enormi difficoltà a causa dei terreni impraticabili. Non sono riuscito, infatti, a fare la concimazione in pre-semina e dovrò rimandare all’uscita dall’inverno: se ne parla, però, ormai nel mese di marzo, perchè nelle nostre zone sta piovendo con alta frequenza ormai da settembre».
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Autore: Azzurra Giorgio
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