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SI ATTENDE UN RIALZO DEI PREZZI

Alla Granaria di Milano si discute dei mercati dei cereali

«Quest’anno non mancheranno le altalene, le semine sono in ritardo». Alessandro Rota, presidente di Coldiretti Milano, potrebbe essere un facile profeta: la cerealicoltura si aspetta movimenti importanti, negativi sul fronte delle rese, se il maltempo proseguirà, e positivi su quello dei prezzi. E’ quanto emerge dal convegno “Il futuro delle commodity” tenutosi ieri alla Associazione Granaria di Milano, la borsa dei cereali, ospitata da Sogemi. Dopo i saluti del presidente Alberti – le conclusioni sarebbero state affidate a un vice di lungo corso come Mario Boggini – è toccato Giovanni Ferrazzi, economista Università di Milano, riflettere sulle crisi – «in passato erano diverse da quelle di questo quadriennio» -, sulle dinamiche delle materie prime e su una volatilità che «prima vedevamo ogni dieci anni ora avviene una volta all’anno». Amareggiato dall’insensibilità dell’opinione pubblica (e della politica) e preoccupato per una Pac che non riconosce l’importanza dell’approvvigionamento, il docente ha insistito sull’importanza dell’innovazione e poi si è inoltrato nei listini del mais. «La domanda cresce, dopo il record del 2022 e bisogna esser cauti».

Bisogna fare massa critica

Ancor più chiaro il messaggio di Stefano Serra (Info Granarie e Servizi), il quale ha insistito sul ruolo della Russia («sta svendendo per fare cassa») e della Turchia («è pronta a mettere sul mercato due milioni di tonnellate, magari svalutando la propria moneta, come ha già fatto in passato») ma per adesso non vede condizionamenti né dalla Cina né dal meteo: «Il Canada sembra messo bene, quanto agli Usa può scendere la proteina del panificabile superiore nella fascia settentrionale e questo elemento surriscalda il mercato ma la crisi dovrebbe rientrare» ha dichiarato. L’esperto insiste sul tema del cambio («fluttuazioni del 30% lasciano il segno») e della demografia che sta cambiando i mercati. L’Italia? «Bisogna fare squadra, il mercato richiede massa critica e omogeneità dell’offerta, forniture in grado di coprire un certo intervallo. Dobbiamo aggregare e creare una filiera controllata che punti sull’alta qualità. Magari anche sviluppando quegli strumenti di copertura del rischio che i consorzi agrari già utilizzano…» ha risposto.

Rialzo dei prezzi

Un’altra voce importante del convegno di Milano è quella di Mauro Fanin, presidente di Cereal docks: commercia farine, oli lecitine lavorate in 7 stabilimenti ed opera con 17mila aziende agricole. Lui si è soffermato sul mercato della soia: «Anche qui sono montagne russe, il condizionamento più forte viene dagli acquisti cinesi e dal clima brasiliano». Anche lui è convinto che «i mercati dei cereali non dormiranno a lungo, anzi in questo momento bisogna coricarsi con un occhio aperto. I prezzi dei cereali potrebbero risvegliarsi».

 

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